Mauritania, repressione delle proteste e blocco di Internet

28 Giugno 2019

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Di fronte alle crescenti proteste nei confronti del risultato delle elezioni presidenziali, Amnesty International ha sollecitato le autorità della Mauritania a garantire il rispetto del diritto di manifestazione pacifica e a ripristinare l’accesso a Internet, in modo che sia possibile esprimere e scambiare opinioni sulla situazione politica nel paese africano.

Il 23 giugno, un giorno dopo le elezioni, il candidato del partito al potere Mohamed Ould Ghazouani si è autoproclamato vincitore. Contestualmente, le autorità hanno chiuso Internet.

Il blocco di Internet impedisce anche le comunicazioni tra gli organizzatori delle proteste.

La repressione post-elettorale è stata segnata da numerosi arresti tra le fila dell’opposizione, tra cui quelli di Samba Thiam, leader delle Forze progressiste per il cambiamento, e di Cheikhna Mohamed Lemine Cheikh, alla guida della campagna elettorale della Coalizione Sawab / Iniziativa di rinascita del movimento abolizionista.

Le autorità, a partire dai ministri degli Interni e degli Esteri, stanno giustificando il ricorso alla mano dura con le consuete accuse a elementi stranieri dei paesi confinanti che starebbero aizzando le proteste. Si tratta di una retorica tossica ed estremamente problematica in un paese intriso di discriminazione razziale.