Messaggio in occasione della XXIX Assemblea generale

24 Aprile 2014

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In occasione della XXIX Assemblea generale dei soci di Amnesty International Italia, Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, ha inviato il suo messaggio. 

Vorrei innanzitutto rivolgere a tutti voi un cordiale saluto. Avrei molto voluto essere lì con voi oggi, ma gli impegni – particolarmente intensi in questi giorni in cui si commemora il 69esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo – me lo impediscono.

Il 2014 sarà un anno cruciale, in cui l’Italia dovrà  dimostrare il proprio impegno in favore dei diritti umani.  Verranno  a scadenza una serie di obblighi in materia  cui il nostro Paese dovrà ottemperare: dalla costituzione di un organismo  indipendente di monitoraggio delle  strutture detentive, in virtù  della ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione  contro la Tortura; agli adempimenti conseguenti alla condanna  da parte  della Corte europea  dei Diritti dell’Uomo che c’impone di garantire  condizioni dignitose  nelle carceri. Questo sarà anche l’anno in cui l’Italia sarà  sottoposta  nuovamente alla  Revisione periodica universale  da  parte  del  Consiglio per  i Diritti umani delle Nazioni Unite.

Infine, nel  secondo  semestre,  l’Italia   ricoprirà  la  Presidenza  del  Consiglio  dell’Unione europea: un’occasione  per  rilanciare con forza  il primato europeo in materia di diritti umani. Come  ho  ribadito  di  recente  a Vilnius,  in occasione   della   Conferenza  dei  Presidenti dei Parlamenti dell’UE, l’Europa  non può più essere accusata di ‘doppi standard’, ovvero d’imporre il rispetto  dei  diritti fondamentali ai  Paesi candidati all’adesione, senza   poi  monitorare  con efficacia  e sottoporre ad eventuali sanzioni gli Stati membri che li violano.

Con l’acuirsi  della crisi economica, anche i Paesi europei dove la cultura  dei diritti umani e dello stato di diritto è tradizionalmente più forte hanno  assistito  alla crescita  di fenomeni come l’incitamento all’odio verso  le  minoranze   e le aggressioni  razziste.  Negli  Stati che  più  hanno sofferto negli ultimi anni, l’impatto è stato  ancora maggiore. Diritti fondamentali quali quelli  al lavoro, alla salute, ad una vita  dignitosa, sono  stati  erosi. In Italia, i dati ufficiali ci dicono  che quasi un abitante su tre  è a rischio  di povertà  o di esclusione  sociale. Una situazione che non possiamo tollerare.

Occorre  dunque  unire  le forze per combattere le violazioni dei diritti e per estirparne le radici  profonde. Da parte  mia, c’è  e ci sarà un  impegno costante  in  tal  senso, come  ci sarà sempre   la  volontà  di  collaborare  con  chi,  come   voi,   si  batte   da  anni   con   passione  ed autorevolezza  per difendere i diritti. Vi auguro buon lavoro e spero di rivedervi presto.