Messico: Amnesty International denuncia le conseguenze delle mancate indagini sui femminicidi

20 Settembre 2021

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In un nuovo rapporto sui femminicidi preceduti da sparizione forzata nello stato del Messico (parte dell’omonima federazione), Amnesty International ha denunciato la mancanza d’azione giudiziaria e la negligenza delle autorità, col risultato che le prove vanno perse, non tutti i filoni d’indagine vengono seguiti e la prospettiva di genere non viene applicata correttamente. Questi fattori aumentano le probabilità che tali crimini rimangano impuniti.

Questo fallimento della giustizia è analogo a quello riscontrato in altri casi, come per esempio oltre 20 anni fa a Ciudad Juarez, nello stato di Chihuahua.

“Ogni femminicidio ha un impatto tremendo sulle famiglie delle vittime: cercano verità, giustizia e riparazione e finiscono per diventare vittime a loro volta. Continuiamo a chiedere alle autorità federali e statali messicane di dare massima priorità al contrasto alla violenza contro le donne”, ha dichiarato Edith Olivares Ferreto, direttrice generale di Amnesty International Messico.

Nel 2020 non c’è stato uno dei 32 stati messicani in cui non vi sia stato un femminicidio. In totale, sono state assassinate 3723 donne e 940 di queste morti sono state indagate come femminicidi.

Nel suo rapporto, Amnesty International descrive quattro casi di femminicidio preceduto da sparizione, spiegando in che modo le indagini sono state inadeguate: Nadia Muciño Márquez, uccisa nel 2004; Daniela Sánchez Curiel, scomparsa nel 2015 e che la famiglia sostiene sia stata vittima di femminicidio: Diana Velázquez Florencio, scomparsa e poi uccisa nel 2017; e Julia Sosa Conde, scomparsa e uccisa nel 2018.

In ciascuno di questi quattro casi la scena del delitto non è stata esaminata in modo corretto, le prove non sono state conservate o messe in sicurezza, non sono state svolte analisi forensi, sono andati persi dati, oggetti, sostanze e testimonianze.

A questo quadro generale, vanno aggiunti i carichi di lavoro eccessivi all’interno della procura dello stato del Messico, la mancanza di luoghi ove conservare in sicurezza le prove e il fatto che talvolta gli stessi funzionari devono pagare di tasca propria i materiali necessari per svolgere le indagini.

Il rapporto di Amnesty International contiene una serie di raccomandazioni alle autorità giudiziarie e politiche dello stato del Messico e a quelle federali affinché le procedure d’indagine siano rese efficienti, i diritti dei familiari delle vittime siano tutelati e sia ammessa pubblicamente l’esistenza di un enorme problema quale i femminicidi preceduti da sparizioni.