Messico, iniziative a livello statale mettono a rischio la libertà di manifestazione

30 Luglio 2019

© Amnesty International/Sergio Ortiz Borbolla

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Il 30 luglio il parlamento dello stato messicano di Tabasco ha approvato una legge che prevede lunghe pene detentive per chi compirà azioni volte a opporsi a progetti e opere di natura pubblica o privata, anche attraverso blocchi stradali e chiusure di vie di comunicazione.

La formulazione della legge è così ampia che rischia di annullare ogni possibilità di protestare contro mega-progetti di grande impatto sulla popolazione locale.

Si tratta della stessa legge, in vigore a livello federale dal 2016, usata per criminalizzare le proteste contro la centrale elettrica di Cuetzalan, nello stato di Puebla, progetto approvato dalla Commissione federale dell’elettricità.

In un altro stato messicano, quello di Jalisco, il 26 luglio persone scese in piazza per protestare contro l’annuncio di un aumento del costo del trasporto pubblico sono state picchiate dalle forze di polizia senza che stessero ponendo in atto alcuna minaccia. La manifestazione è stata poi dispersa.