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Il 21 giugno 2018, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo in base al quale i bambini migranti saranno detenuti insieme ai genitori – e quindi non più separati come da precedenti politiche – fino a quando la loro domanda d’asilo non sarà esaminata.
Questa decisione va a modificare l’emendamento Flores che stabiliva che i bambini migranti non avrebbero dovuto essere trattenuti in stato di detenzione per più di 20 giorni.
“Nelle ultime settimane il mondo si è indignato contro la crudele e non necessaria separazione di oltre 2000 figli dai loro genitori migranti. Il presidente Trump ha reagito trovando un altro modo per punire le famiglie che cercano protezione negli Usa. Porle in detenzione non è la soluzione per riunirle”, ha dichiarato Denise Bell, ricercatrice di Amnesty International Usa sui diritti dei migranti e dei rifugiati.
“Sia chiaro: l’ordine esecutivo è un tradimento nei confronti delle famiglie in fuga dalla violenza e dalla persecuzione. Le madri, i padri e i loro figli non devono essere tenuti dietro le sbarre per aver cercato protezione. Imprigionare i bambini non solo è contrario ai valori, condivisi dalla nazione, di dignità ed eguaglianza, ma è anche illegale e minaccia di costituire una macchia indelebile nella storia dei diritti umani negli Usa”.
“Chi fugge per salvarsi la vita ha il diritto di chiedere di essere protetto. Gli Usa non possono continuare a trattare come criminali famiglie vulnerabili che cercano riparo dalla violenza e dalla persecuzione. Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per assicurare protezione a persone che hanno perso ogni cosa. La detenzione delle famiglie deve terminare una volta per tutte”.