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Il cibo come un valore sociale, come un diritto inalienabile, sullo sfondo di un continente, l’Europa, in cui si intrecciano le storie dei migranti, portatori di tradizioni e culture preziosissime. Questo il fil rouge che attraversa la cena di gala ‘Mediterraneo: cibo e diritti’, un evento di beneficenza organizzato per il 10 dicembre, presso il Grand Hotel Et de Milan, dalle ore 19.00, da Amnesty International, la più importante organizzazione globale per la difesa dei diritti umani, e Alce Nero, la bandiera che riunisce più di mille agricoltori biologici in Italia e nel mondo.
La voce di Paola Maugeri condurrà i partecipanti attraverso la serata, passando dalla conversazione tra Paolo Pobbiati, del Comitato Direttivo di Amnesty International Italia, e Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, alle letture di Moni Ovadia e Nick Difino. Le storie dei migranti, le frontiere valicate in silenzio, il viaggio come un istinto naturale dell’uomo e un tentativo di riscatto e liberazione saranno al centro degli interventi degli ospiti.
Non mancheranno i sapori e i profumi del Mediterraneo con la cucina raccontata dello chef vegetariano Simone Salvini. Il cibo si trasformerà in un simbolo di armonia, comunione e dialogo. Come gli ingredienti si mescolano, così le culture si amalgamano e si integrano dando vita a nuovi percorsi di conoscenza e creatività. Pomodoro, grano e olio sono stati scelti, con i loro colori caldi e intensi, come parole di un discorso di pace, come emblemi di una cultura antichissima, ma in continua evoluzione.
Questo evento rafforza e conferma la partnership tra Amnesty International e Alce Nero iniziata con l’hackathon ‘Diritti alla terra’, la maratona di idee che si è svolta a Ferrara in occasione del Festival di Internazionale. I tre progetti vincitori saranno presentati al termine della serata confermando la volontà di dare spazio al contributo e alle proposte dei partecipanti. Ciascuno di loro indaga ed esplora differenti aspetti legati alla produzione di cibo e ai diritti dell’uomo e della terra. Grazie alla forza innovatrice delle loro idee Amnesty International e Alce Nero desiderano dare voce a una corrente che proviene dal basso, composta da giovani sensibili alle tematiche ambientali, semi di una trasformazione che è già in atto.