Minacce del governo dello Yemen per il ‘venerdì della partenza’

25 Marzo 2011

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Dopo le decine di morti del 18 marzo, Amnesty International ha sollecitato il governo dello Yemen a evitare l’uso della forza non necessaria e a non ricorrere a tattiche estreme di controllo dell’ordine pubblico in vista della protesta denominata ‘venerdì della partenza’, che intende muovere dall’Università di Sana’a e arrivare fino al palazzo presidenziale per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, al potere da 32 anni.

Il totale delle persone uccise dai cecchini sui tetti e dalle forze di sicurezza in strada, venerdì 18, è salito ad almeno 52, che vanno ad aggiungersi agli almeno 43 manifestanti uccisi nelle settimane precedenti.

Il 24 marzo il parlamento yemenita ha approvato una legge d’emergenza che autorizza le forze di sicurezza a usare ampi poteri di arresto e a imporre limitazioni alla libertà di assemblea, fino al divieto di manifestazione. La legge d’emergenza conferisce alle autorità il potere di sospendere, sequestrare e confiscare ‘tutti i mezzi d’informazione e di espressione’. Immediatamente, gli uffici dell’emittente satellitare Al Jazeera sono stati chiusi.

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