Morte di Mauro Guerra: in uscita il documentario “Le regole di Arnold per il successo”

28 Luglio 2020

Tempo di lettura stimato: 3'

La storia della morte di Mauro Guerra riempie di rabbia. Lo stesso sentimento descritto nel documentario “Le regole di Arnold per il successo” di Dario Tepedino che racconta minuziosamente cosa è accaduto quel 29 luglio di cinque anni fa.

 

La morte di Mauro Guerra

Mauro Guerra, 32 anni, un passato nei parà, una laurea in Economia e una passione per la pittura, risponde a una convocazione presso la locale caserma dei carabinieri. Dopo mezz’ora ne esce correndo verso la sua abitazione, a 50 metri di distanza.

Per tre ore, sotto il sole, all’esterno e poi all’interno della casa di famiglia, i carabinieri cercano di convincere Mauro a farsi ricoverare. C’è, dicono, una richiesta di Tso (trattamento sanitario obbligatorio) nei suoi confronti.

Alla fine Mauro finge di accettare il ricovero, si dirige verso l’ambulanza ma la supera e si mette a correre, passa davanti al bar e poi alla chiesa urlando che lo vogliono arrestare. Non è armato.

L’inseguimento prosegue in mezzo ai campi fino a quando un carabiniere lo blocca e gli ammanetta un polso. Mauro si divincola e colpisce il militare (sarà ricoverato in ospedale ma dopo 24 ore risulterà dimesso con una prognosi di 30 giorni). Un secondo carabiniere gli spara da distanza ravvicinata (non più di un metro e mezzo, stabilirà la perizia) e lo colpisce al petto.

Secondo i testimoni presenti, nonostante sul posto sia arrivata una seconda ambulanza e dall’alto sia pronto un elicottero per il soccorso, il corpo di Mauro Guerra rimane a terra per quasi tre ore. Nessuno verifica i parametri vitali, nessuno permette ai familiari, che pure erano presenti durante tutta l’operazione dei carabinieri, di avvicinarsi. Mauro muore.

 

Il documentario patrocinato da Amnesty International Italia

Le regole di Arnold per il successo – trailer from dadalab on Vimeo.

Le regole di Arnold per il successo” di Dario Tepedino ripercorre le ultime ore di vita di Mauro Guerra.

Cos’è successo davvero in quel campo? Qual era il motivo per chiedere il Tso senza neanche la firma di un medico? Perché era così necessario inseguire e arrestare Mauro Guerra, peraltro senza un mandato? Non c’erano alternative che colpirlo a morte da distanza ravvicinata?

Nella motivazione che accompagna la concessione del nostro patrocinio si legge: “Si resta increduli e sgomenti di fronte ai dettagli di una vicenda che ha trascinato un’altra famiglia italiana in tribunale, a combattere la propria silenziosa ma caparbia battaglia per avere la verità e la giustizia che merita e che ancora non ha avuto. Per Mauro Guerra e per la sua famiglia, cercate e guardate questo documentario“.