L’omicidio del sindaco di Danzica: in Polonia clima di repressione e xenofobia

15 Gennaio 2019

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Difenderemo Danzica, la Polonia e l’Europa da quest’ondata di odio e di disprezzo, te lo prometto” (Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo)

Queste le parole pronunciate dal presidente del Consiglio europeo ed ex premier polacco Donald Tusk per l’ultimo, commovente saluto , all’amico Pawel Adamowicz, sindaco di Danzica, barbaramente ucciso domenica 13 gennaio sul palco durante il concerto finale di una raccolta nazionale di beneficenza. Letali le coltellate ricevute.

L’omicidio di Adamowicz si inserisce in un clima di crescente repressione delle opposizioni in Polonia. In questi mesi abbiamo sollecitato il governo polacco a garantire la libertà di espressione e denunciato la crescente ondata di xenofobia e razzismo.

Pawel Adamowicz era un sindaco e politico molto amato, noto per le sue idee liberali e per l’opposizione al partito sovranista e conservatore di governo.

Il suo aggressore è un 27enne, Stefan Wilmont, da poco uscito dal carcere dopo una condanna per rapina.

L’accoltellamento del sindaco di Danzica è avvenuto nel corso di una manifestazione di beneficenza ed è stato ripreso dagli smartphone dei presenti. L’uccisione di Pawel Adamowicz, che fino alla fine ha combattuto per rimanere in vita, ha sconvolto l’opinione pubblica in ogni parte d’Europa e del mondo. Per tutta la serata del 14 gennaio, e nonostante una temperatura polare, migliaia di persone hanno vegliato in silenzio il loro sindaco.

La città governata a lungo da Pawel Adamowicz è sotto shock. Per le strade tutti parlano a bassa voce, ovunque le bandiere sono a mezz’asta mentre a ogni ora il rintocco delle campane ricorda la devastante tragedia.