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Amnesty International Italia esprime tutta la sua profonda preoccupazione in merito all’annunciata, e per ora ritirata, mozione a firma di Fratelli d’Italia che, da quanto si apprende, chiederebbe alla Giunta regionale di farsi portavoce con le scuole lombarde che aderiscono alla carriera alias per “annullarne e disapplicarne il regolamento”, ritenendo il protocollo “dannoso” per gli studenti che lo richiedono.
“Il tema delle carriere alias diviene sempre più centrale nel dibattito pubblico e nella definizione della scuola come uno spazio sicuro per tutte le persone che la frequentano e non come luogo di possibile discriminazione. In assenza di una normativa che regoli l’applicazione di questa procedura, prevedendone l’utilizzo uniforme in tutte le scuole, negare la possibilità di sostituire, nei registri e negli altri atti e documenti interni all’istituto scolastico, il nome anagrafico con un nome scelto dalla persona stessa pone un rischio di stigmatizzazione che può e deve essere evitato”, ha dichiarato Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia.
“Orientamento sessuale, identità di genere, espressione di genere e caratteri sessuali non possono essere ancora causa di discriminazione e di esclusione sociale. Tuttavia, la comunità Lgbtqia+ continua ad essere esposta a molteplici violazioni dei diritti umani: stigmatizzazione, aggressioni, criminalizzazione, bullismo, discriminazioni nel mondo del lavoro, nell’accesso ai servizi sanitari, nel godimento dei diritti sessuali e riproduttivi e del diritto a formare una famiglia”, ha aggiunto Bonetti.
“Per questo chiediamo alle istituzioni nazionali, regionali e locali di promuovere politiche inclusive che favoriscano l’uguale applicazione delle carriere alias nelle scuole, dispositivi di legge che riconoscano e contrastino la discriminazione contro le persone Lgbtqia+ e di rivedere i meccanismi di raccolta dati per analizzare quest’ultimo fenomeno”, ha concluso Bonetti.