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Amnesty International ha sollecitato il governo di Myanmar ad annullare la legge che vieta a tutti i prigionieri politici, compresa la premio Nobel per la pace Aung San Suu Ky, di far parte di un partito politico e prendere dunque parte alle elezioni nazionali previste nel corso dell’anno.
Nelle prigioni di Myanmar vi sono almeno 2200 prigionieri politici, molti dei quali condannati solo per aver cercato di esercitare pacificamente i propri diritti. Invece di promulgare leggi che cancellano ancora di più i loro diritti, le autorità di Myanmar devono rilasciarli immediatamente e rimuovere ogni limitazione alle loro attività politiche.
Ad Aung San Suu Kyi era stato già impedito di prendere parte alle elezioni in base a un articolo della Costituzione del 2008, per cui il matrimonio con uno straniero è causa d’impedimento alla competizione elettorale.
Amnesty International teme che gli attivisti politici vadano incontro a una repressione ancora maggiore nei mesi che precederanno le elezioni.
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