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In seguito all’adozione, da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di una storica risoluzione che richiede all’Assemblea di riunirsi ogni volta che viene posto un veto all’interno del Consiglio di sicurezza, Agnés Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha dichiarato:
“Questa risoluzione e l’enorme sostegno ricevuto da parte degli stati membri inviano un messaggio inequivocabile: non è più possibile che gli stati membri del Consiglio di sicurezza si sottraggano alle loro responsabilità per aver abusato del loro potere di veto. Non possono più semplicemente alzare la mano e bloccare misure che avrebbero potuto salvare vite umane senza aspettarsi alcuna recriminazione”.
“La Carta delle Nazioni Unite afferma chiaramente che il Consiglio di sicurezza lavora per conto di tutti i membri dell’organizzazione. Ora gli stati membri potranno chiamare il Consiglio di sicurezza a dare spiegazioni quando fallisce nel suo mandato, come abbiamo visto fare troppe volte in passato.”
“Tale iniziativa non ha lo scopo di sanzionare un paese o una situazione. È un modo di affrontare la grave incapacità del Consiglio di sicurezza di intraprendere azioni efficaci su varie situazioni a causa del veto. Molto di più deve essere fatto per affrontare la paralisi, ma questa risoluzione è un primo passo per aumentare i costi dell’uso del potere di veto”.
La risoluzione è stata adottata per consenso. Con effetto immediato, il presidente dell’Assemblea Generale avrà dieci giorni lavorativi dopo l’imposizione di un veto all’interno del Consiglio di sicurezza per convocare una riunione dell’Assemblea generale per discutere la questione e invitare chi ha usato il potere di veto a parlare di fronte a tutti gli stati membri delle Nazioni Unite.