Nepal, il “chapaudi” fa altre tre vittime

14 Gennaio 2019

© Amnesty International

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L’odiosa prassi in vigore in Nepal di allontanare dalle abitazioni le donne durante il ciclo mestruale (chiamata “chapaudi”) ha causato altre tre vittime.

Nel distretto di Bajura una donna di 35 anni, Amba Bohara, è morta per l’intossicamento e le ustioni, dopo che per scaldarsi aveva acceso un fuoco nella capanna priva di finestre in cui era stata costretta a dormire. Con lei sono morti anche i suoi due figli piccoli.

Il “chapaudi” viola i diritti a essere libere dalla discriminazione e dalla violenza di genere, garantiti dalla Costituzione del Nepal e dai trattati internazionali sottoscritti da questo stato.

Questa pratica si basa sulla credenza, diffusa in Nepal (in alcune zone fino al 95 per cento, nonostante sia vietata per legge dal 2017) ma anche in parti dell’India e del Bangladesh, che le donne e le ragazze siano “impure” e “intoccabili” dopo il parto e durante le mestruazioni.

Non possono toccare il cibo, avvicinarsi alle persone e al bestiame e devono trascorrere il ciclo mestruale e il primo mese dopo il parto in recinti o capanne posti fuori dall’abitazione.