Nepal: fermare la discriminazione nelle operazioni di soccorso

1 Giugno 2015

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Migliaia di persone bisognose di assistenza a seguito del terremoto in Nepal rischiano di essere abbandonate a loro stesse tra i segnali preoccupanti che il genere, la casta e la discriminazione etnica stiano inibendo gli sforzi umanitari, ha dichiarato oggi in un briefing Amnesty International. L’organizzazione chiede alle autorità e alla comunità internazionale di inserire il tema dei diritti umani al centro delle strategie di risposta al terremoto.

Il terremoto devastante che ha colpito il Nepal ha ucciso migliaia di persone e ne ha lasciate centinaia di migliaia in condizioni di immediato bisogno di aiuto. Attori nazionali e internazionali – inclusa la società civile – hanno risposto a questa crisi umanitaria in modo eroico, ma restano sono in sospeso questioni serie che devono essere risolte il prima possibile‘ ha dichiarato Richard Bennett, direttore di Amnesty International per l’Asia Pacifico. ‘Un approccio al disastro che rispetti i diritti umani dovrà garantire che la ricerca di uguaglianza, giustizia e responsabilità in Nepal non perda terreno in un momento in cui il paese sta cercando di riprendersi dalla devastazione‘.

Secondo quanto riportato da una delegazione di Amnesty International, che ha visitato il Nepal dopo il terremoto del 25 aprile, i gruppi a cui spesso è riservato un trattamento discriminatorio, tra cui donne sole, dalit, popolazioni native o persone con disabilità, devono affrontare maggiori sfide per accedere all’assistenza sanitaria di cui necessitano con urgenza.

I sopravvissuti denunciano che in alcune comunità gli sforzi di aiuto sono stati manipolati politicamente. Chi ha legami politici finisce per rivendicare con ostinazione le risorse destinate alla collettività. Tutti gli attori coinvolti nelle operazioni di soccorso e nella ricostruzione devono assicurare che gli standard dei diritti umani siano rispettati appieno‘ ha proseguito Richard Bennett.

La protezione e la garanzia dei diritti umani sono state indebolite dall’incerto clima politico del Nepal che porta a un vuoto governativo ai livelli locali. L’impunità persiste per gli abusi dei diritti umani ritenuti gravi, incluse le sparizioni forzate, una conseguenza del conflitto armato del paese durato un decennio e conclusosi nel 2006, così come gli eterni problemi di discriminazione ed esclusione sociale che affliggono ampie fasce della popolazione nepalese.

Amnesty International ha anche ammonito il governo e l’esercito del Nepal di non trasformare gli aiuti umanitari in giochi politici. I primi di maggio, le autorità nepalesi hanno negato l’ingresso a tre elicotteri inglesi chinook che avrebbero dovuto assistere nella distribuzione di aiuti, sebbene si potesse accedere a molti villaggi solo per via aerea. A quanto dicono i media, anche aerei stranieri sono stati respinti, mentre fonti ufficiali confermano che il rifiuto del Nepal fosse almeno in parte dovuto al risentimento dell’esercito nepalese nei confronti del governo inglese, a causa dell’attuale persecuzione nel Regno Unito contro il colonnello Kumar Lama, un ufficiale nepalese accusato di tortura durante la guerra civile del paese (1996 – 2006). ‘In base al diritto internazionale, il Nepal deve far in modo che l’aiuto arrivi a chi ne ha bisogno – senza prendere in considerazione la provenienza. Giocare politicamente con le vite delle persone è deplorevole‘ ha concluso Richard Bennett.