Nicaragua: fermare stupri e abusi sessuali sulle ragazze!

25 Novembre 2010

Tempo di lettura stimato: 8'

Le autorità del Nicaragua devono sradicare gli stupri e gli abusi sessuali nei confronti delle ragazze.

È quanto ha dichiarato oggi Amnesty International, presentando il rapporto ‘Ascoltiamo la loro voce e agiamo: fermiamo gli stupri e gli abusi sessuali sulle ragazze del Nicaragua’, che descrive l’esperienza delle sopravvissute e il loro tentativo di superare le barriere che affrontano nell’accesso alla giustizia e ai servizi di sostegno. Il rapporto, inoltre, evidenzia attraverso testimonianze come lo stato non aiuti a sufficienza le sopravvissute a ricostruire le loro vite dopo aver subito la violenza sessuale.

Giorno dopo giorno, le ragazze del Nicaragua subiscono l’orrore della violenza sessuale in silenzio, piuttosto che rischiare l’esperienza di essere respinte, provata da molte sopravvissute che hanno parlato‘ – ha dichiarato Esther Major, ricercatrice di Amnesty International sull’America centrale. ‘È venuto il momento che le autorità mostrino di avere lo stesso coraggio che le eroiche sopravvissute hanno mostrato nel voler parlare con noi e spezzare il silenzio che circonda la violenza sessuale‘.

Secondo i dati della polizia del Nicaragua, tra il 1998 e il 2008 sono stati denunciati oltre 14.000 casi di violenza sessuale, due terzi dei quali ai danni di ragazze che avevano meno di 17 anni. Si tratta di dati tanto più allarmanti se si considera che in Nicaragua, così come in altri paesi, lo stupro e gli abusi sessuali sono reati poco denunciati, specialmente se a subirli sono giovani donne e a commetterli sono loro familiari.

Il rapporto, lanciato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, spiega come la società del Nicaragua stigmatizzi coloro che hanno subito la violenza sessuale e come il sesso sia ancora un tema tabù, fattori che inibiscono le ragazze dal denunciare l’orrore subito.

I familiari e le persone che si trovano in posizione di potere sono i più frequenti responsabili di atti di violenza sessuale sulle ragazze. Le abitazioni costituiscono spesso luoghi pericolosi e molte ragazze subiscono pressioni dai loro parenti affinché tacciano l’accaduto.

L’assenza di programmi governativi per sensibilizzare il pubblico e modificarne gli orientamenti fa sì che a essere colpevolizzata sia colei che ha subito la violenza sessuale anziché la persona che l’ha compiuta.

Le ragazze che trovano la forza di denunciare gli stupri e gli abusi sessuali, invece di essere trattate con tatto e professionalità, spesso finiscono per imbattersi in agenti di polizia, magistrati e giudici che non applicano gli standard nazionali e internazionali relativi al trattamento delle vittime di abusi sessuali. I protocolli esistenti in Nicaragua in materia vengono frequentemente ignorati.

Molte ragazze, inoltre, devono combattere anche con le spese di viaggio necessarie per presentarsi a un’udienza processuale, a un appuntamento in ospedale o a una visita presso un istituto di medicina legale.

La giustizia in Nicaragua dev’essere per tutti, non solo per chi ha denaro e potere. Il governo deve dare messaggi chiari: la violenza sessuale non è mai colpa di chi la subisce, i responsabili devono essere portati di fronte alla giustizia e le sopravvissute devono ricevere il sostegno necessario per ricostruire le loro vite‘ – ha aggiunto Major. ‘Troppe ragazze abbandonano la scuola, si licenziano dal posto lavoro o addirittura si suicidano. Devono ricevere aiuto, per potersi lasciare alle spalle i traumi della loro adolescenza‘.

In alcuni casi, le sopravvissute allo stupro devono affrontare un ulteriore trauma, quella di essere rimaste incinte.

Nel suo rapporto, Amnesty International spiega come per le ragazze che vogliono portare a termine la gravidanza non esista attualmente alcun programma di sostegno per assistere il nascituro o consentire alle madri il ritorno a scuola o al lavoro.

In più, nel 2008, l’attuale governo del Nicaragua ha reso reato penale ogni forma di aborto. Questa decisione ha avuto gravi conseguenze sulle sopravvissute allo stupro che non vogliono portare a termine la gravidanza.

La legislazione in vigore obbliga le ragazze, sotto la minaccia di finire in carcere, a proseguire la gravidanza dopo essere state stuprate, anche nei casi in cui la gravidanza stessa ponga a rischio la loro vita o la loro salute. Per una ragazza cui già lo stupratore ha negato ogni controllo sul suo corpo, si tratta di una legge insopportabilmente crudele.

Tutto ciò che chiedono le giovani sopravvissute allo stupro e agli abusi sessuali è che il governo del Nicaragua protegga il loro diritto a essere libere dalla violenza sessuale e dia loro aiuto per poter superare il trauma fisico e psicologico. Questo per il Nicaragua è un obbligo, ai sensi del diritto interno e internazionale‘ – ha spiegato Major.

Chiediamo al governo del Nicaragua di fermare la violenza sessuale e assicurare che questa non diventi l’evento dominante del resto della vita delle sopravvissute‘ – ha concluso Major.

Ulteriori informazioni

Le ricerche su cui si è basato il rapporto diffuso oggi da Amnesty International sono state condotte tra il 2008 e il 2010. L’elenco delle oltre 130 persone intervistate comprende: 35 donne tra i 10 e i 20 anni di età che avevano subito uno stupro; 10 madri di ragazze stuprate; esperti che forniscono assistenza, anche psicologica, alle vittime; infine, donne poliziotto, parlamentari e rappresentanti del governo.

Nell’ottobre di quest’anno il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia ha espresso preoccupazione per ‘l’alto livello di violenza e di abbandono nei confronti dei minori, ivi compresi gli abusi sessuali e la violenza domestica e  di genere’.

Il rapporto ‘Ascoltiamo la loro voce e agiamo: fermiamo gli stupri e gli abusi sessuali sulle ragazze del Nicaragua’ fa parte della campagna ‘Io pretendo dignità’, lanciata da Amnesty International nel maggio 2009.

La campagna intende denunciare e combattere le violazioni dei diritti umani che rendono le persone povere e le intrappolano nella povertà, mobilitando persone di ogni parte del mondo affinché chiedano ai governi, alle grandi aziende e ad altri soggetti di ascoltare la voce di chi vive in povertà e riconoscere e proteggere i loro diritti.

Firma l’appello ‘Nicaragua: stop alle violenze sessuali contro donne e ragazze!’  

Listen to their voices and act_Stop the rape and sexual abuse of girls in Nicaragua

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