Nigeria, Amnesty International Italia sollecita incontro con l’ambasciatore

12 Maggio 2014

Tempo di lettura stimato: 3'

Il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha sollecitato un incontro con Eric Tonye Aworabhi, ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica Federale della Nigeria in Italia, in merito al rapimento, avvenuto il 15 aprile, di oltre 200 studentesse da parte del gruppo armato islamista Boko haram nel villaggio di Chibok, nel nordest del paese.

Amnesty International è da tempo estremamente preoccupata per le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani commesse dai gruppi armati che operano in Nigeria, quali Boko haram. Nei primi quattro mesi del 2014, nel contesto del conflitto tra forze di sicurezza e Boko haram negli stati nordorientali della Nigeria, sono state uccise oltre 1800 persone: circa la metà di esse, civili in attacchi compiuti dal gruppo armato islamista.

Amnesty International ha documentato tali violazioni e abusi e ha esortato più volte il governo nigeriano ad avviare indagini trasparenti sui presunti crimini di diritto internazionale umanitario e sulle violazioni del diritto internazionale dei diritti umani documentate, nonché a  garantire che le responsabilità di tali crimini non restino impunite.

Amnesty International chiede inoltre di avere chiarimenti relativi al fatto che testimonianze inequivocabili raccolte dall’organizzazione hanno rivelato che le forze di sicurezza nigeriane non hanno agito per impedire il raid di Boko haram nella scuola di Chibok, nonostante fossero state avvisate almeno quattro ore prima. A più di tre settimane dal rapimento, la maggior parte delle ragazze rimane sequestrata in una località sconosciuta. I tentativi di ottenere il loro rilascio sono fin qui naufragati in un clima di sospetto e confusione.

Amnesty International continua a chiedere a Boko haram di rilasciare immediatamente, senza condizioni e incolumi, tutte le ragazze e di cessare tutti gli attacchi contro la popolazione civile; mentre chiede al governo nigeriano di:

– adoperarsi al fine di ottenere al più presto un rilascio sicuro delle ragazze e di garantire che i responsabili di questo attacco siano portati davanti alla giustizia;
– garantire che tutti i bambini possano accedere al loro diritto all’educazione in piena sicurezza, nonché rispettare, proteggere e garantire i diritti umani di tutti i nigeriani senza discriminazioni.