Nigeria: oltre 200.000 persone rischiano di perdere la loro abitazione

28 Ottobre 2010

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Amnesty International ha pubblicato oggi un rapporto in cui chiede alle autorità nigeriane di sospendere una serie di demolizioni e sgomberi pianificati sul lungomare di Port Harcourt, che rischiano di lasciare oltre 200.000 persone senza dimora.

Queste demolizioni probabilmente peggioreranno le condizioni di povertà di centinaia di migliaia tra i più vulnerabili cittadini della Nigeria‘- ha dichiarato Tawanda Hondora, vicedirettore del Programma Africa di Amnesty International. ‘Il governo dovrebbe fermare gli sgomberi fino a quando non sarà assicurato il rispetto degli standard internazionali sui diritti umani‘.

Il governo dello stato di Rivers sostiene che le demolizioni in questione siano necessarie per attuare un progetto di rinnovamento urbano lanciato nel 2009. L’ampliamento dell’area interessata è un aspetto centrale del progetto, i cui dettagli completi non sono stati resi pubblici.

Nessuna delle comunità colpite dal provvedimento è stata consultata adeguatamente riguardo ai piani di rinnovamento urbano e questo ha generato grande incertezza e insicurezza‘- ha affermato Tawanda Hondora. ‘Il governo dovrebbe fare ogni sforzo necessario per identificare alternative agli sgomberi, ricorrendovi solo come ultima risorsa‘.

Le autorità nigeriane non hanno elaborato alcun piano per mettere a disposizione alloggi alternativi per le centinaia di migliaia di persone che saranno probabilmente sgomberate.

Il 28 agosto 2009 è stato demolito l’insediamento di Njemanze. È stato stimato che più di 13.000 persone siano state sgomberate con la forza senza un’adeguata notifica. Hanno perso le loro case e, in molti casi, i loro beni e mezzi di sussistenza. Dopo un anno, molti non hanno ancora un posto dove vivere.

Chidi Ekiyor, 15 anni, dorme sotto un cavalcavia da quando hanno demolito la casa che condivideva con lo zio a Njemanze. Da allora, ha raccontato ad Amnesty International, è stato arrestato cinque volte. Molte notti lui e altri ragazzi vengono minacciati dalla polizia o da ragazzi più grandi che li derubano dei loro soldi o li picchiano.

Il problema sono i soldi‘- ha riferito ad Amnesty International Charity Roberts, insegnante di una scuola primaria che vive in una proprietà destinata a essere demolita. ‘Proprio adesso le persone non hanno neanche da mangiare a sufficienza. Come saranno trasferiti? Ci sono alcune persone che sopravvivono grazie alla pesca. Cosa dovrebbero fare?‘.

Il governo dello stato di Rivers sostiene di aver portato avanti un piano d’acquisto, rilevando tutte le proprietà soggette a demolizione e indennizzando i proprietari. In questo modo, tuttavia, gli affittuari, che rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione che vivono nelle aree in questione, sono completamente ignorati e non possono rivendicare alcun diritto. Ai proprietari delle case che non vogliono vendere le loro abitazioni non è stata data un’ alternativa.

In Nigeria è in vigore una legislazione che protegge gli affittuari da proprietari senza scrupoli. È a dir poco ipocrita che non appena il governo stesso diventa proprietario si faccia beffa delle proprie regole‘- ha concluso Tawanda Hondora.

Amnesty International si appella alle autorità nigeriane per far cessare tutti gli sgomberi forzati fino a che non siano state messe in atto tutte le necessarie garanzie per assicurare che gli sgomberi siano eseguiti in conformità alle norme internazionali sui diritti umani, incluso lo sviluppo di un piano di insediamento per fornire un alloggio alternativo adeguato ai residenti. Le autorità dovrebbero intraprendere un’autentica consultazione pubblica sui progetti di sviluppo di Port Harcourt e assicurare che rispettino gli standard internazionali, in particolare sul diritto a un alloggio adeguato.

Amnesty International è anche preoccupata riguardo all’eccessivo uso della forza, incluso l’uso arbitrario delle armi da fuoco, impiegato dalle forze di sicurezza durante gli sgomberi forzati. Nell’ottobre del 2009 almeno 12 persone sono state ferite in modo grave da colpi di arma da fuoco e una è stata uccisa nell’insediamento di Bundu, quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sulla folla che protestava contro le demolizioni.

Scarica il rapporto in inglese ‘Nigeria: ‘Just move them’: Forced evictions in Port Harcourt, Nigeria’.