Numero record di palestinesi sfollati a causa delle demolizioni israeliane

12 Dicembre 2011

Cisgiordania

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In occasione della riunione del Quartetto per il Medio Oriente,  che si tiene oggi a Gerusalemme, una coalizione di 20 organizzazioni per i diritti umani e per l’aiuto umanitario ha denunciato che nell’ultimo anno Israele ha accelerato le demolizioni nella Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est) provocando un numero record di sfollati tra le famiglie palestinesi.

Il notevole incremento delle demolizioni nel 2011 è stato accompagnato dalla rapida espansione degli insediamenti israeliani e dall’aumento degli atti di violenza da parte dei coloni.

Le 20 organizzazioni (tra cui Amnesty International, Human Rights Watch e Oxfam International) chiedono pertanto al Quartetto di pretendere da tutte le parti in conflitto il rispetto dei loro obblighi internazionali e, di conseguenza, di fare pressioni su Israele affinché annulli immediatamente le sue politiche in tema di insediamenti e congeli tutte le demolizioni che violano il diritto internazionale.

Il rapido aumento dell’espansione degli insediamenti e delle demolizioni delle case sta portando i palestinesi alla rovina, distruggendo i loro beni e le prospettive di una pace giusta e duratura. C’è una crescente distanza tra le parole del Quartetto e la situazione sul campo. Il Quartetto deve rivedere radicalmente il suo approccio e dimostrare che può avere un ruolo determinante nelle vite degli israeliani e dei palestinesi‘ – ha dichiarato Jeremy Hobbs, direttore esecutivo di Oxfam International.

Tra le prove del rapido deterioramento della situazione sul campo, le 20 organizzazioni segnalano:

il raddoppio delle persone sfollate a causa delle demolizioni. Dall’inizio del 2011, secondo dati delle Nazioni Unite, oltre 500 tra case, pozzi, cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e altre strutture essenziali sono state distrutte in Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est), rendendo sfollati oltre 1000 palestinesi, più del doppio del 2010 e il dato più alto almeno a partire dal 2005. Oltre la metà degli sfollati sono bambini, per i quali la perdita della casa è particolarmente devastante;

l’accelerazione delle espansioni degli insediamenti. Negli ultimi 12 mesi sono stati approvati progetti per 4000 nuove unità abitative a Gerusalemme Est, il più alto numero almeno dal 2006, secondo l’organizzazione israeliana Peace Now. A novembre, Israele ha annunciato di voler velocizzare la costruzione di ulteriori 2000 unità abitative nella Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est);

il profondo aumento degli atti di violenza da parte dei coloni. Secondo le Nazioni Unite, rispetto al 2010 gli atti di violenza dei coloni contro i palestinesi sono aumentati di oltre il 50 per cento e, rispetto al 2009, di oltre il 160 per cento. Il 2011 è considerato l’anno di peggiore violenza da parte dei coloni almeno dal 2005. I coloni hanno inoltre distrutto o danneggiato oltre 10.000 olivi e altri alberi , compromettendo i mezzi di sussistenza di centinaia di famiglie palestinesi. Gli autori agiscono con impunità:  nel periodo 2005 – 2010, il 90 per cento delle denunce di violenza da parte dei coloni è stato archiviato dalla polizia israeliana.

l’incombente minaccia di sfollamento forzato dei beduini. Fino a 2300 beduini residenti nella periferia di Gerusalemme potrebbero essere trasferiti illegalmente e a forza nel 2012, se le autorità israeliane attueranno i loro piani, distruggendo in questo modo i loro mezzi di sussistenza e minacciando la loro tradizione di vita.  Alla stessa sorte potrebbero andare incontro alcune comunità agricole nella valle del Giordano, le cui case sono a rischio di demolizione a causa della continua espansione degli insediamenti.

Il Quartetto dovrebbe chiamare l’espansione degli insediamenti e le demolizioni delle case col loro vero nome: violazioni del diritto internazionale umanitario che Israele dovrebbe fermare‘ – ha dichiarato Sarah Leah Whitson, direttrice per il Medio Oriente di Human Rights Watch.

L’escalation di violazioni dei diritti umani da parte di Israele mostra l’approccio completamente fallimentare del Quartetto. È tempo che comprenda che non può contribuire a raggiungere una pace giusta e duratura se prima non assicura il rispetto del diritto internazionale‘ – ha dichiarato Philip Luther, direttore per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.

(3 ottobre 2011) Israele accelera i piani per l’espansione degli insediamenti dopo il voto dell’Unesco