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Ad alcuni mesi dall’uscita del rapporto sugli abusi nelle piantagioni di palma da olio l’azienda agro-alimentare Wilmar tenta di nascondere le denunce favorita dall’assenza di indagini da parte del governo dell’Indonesia.
Come ricordato in un comunicato diffuso il 7 marzo, nonostante le autorità indonesiane avessero annunciato la costituzione di una task force per verificare quanto aveva denunciato Amnesty International in un suo rapporto del novembre 2016, non è stato registrato alcun passo avanti nelle indagini. Nel frattempo, la Wilmar cerca di intimidire i suoi impiegati affinché neghino i fatti.
“I lavoratori delle piantagioni vivono nel timore di subire rappresaglie per aver reso pubbliche le loro misere condizioni di lavoro, tra cui il trasferimento in un’altra piantagione lontano dalle famiglie o addirittura la perdita dell’impiego“, ha dichiarato Seema Joshi, direttrice del team Imprese e diritti umani di Amnesty International.
“La loro difficile situazione è tutt’altro che agevolata dalla completa mancanza d’azione del governo indonesiano su quanto denunciato nel nostro rapporto dello scorso novembre“, ha aggiunto Joshi.
A gennaio, durante un incontro con le rappresentanze sindacali, la Wilmar ha preteso che i lavoratori firmassero un documento in cui smentivano che gli abusi denunciati da Amnesty International avessero luogo nelle loro piantagioni.
“Qualsiasi dichiarazione estorta dalla Wilmar mediante coercizione, anche con la minaccia di licenziamento, non è valida dal punto di vista legale. L’atteggiamento dell’azienda è molto preoccupante dato che sta cercando di screditare pubblicamente le prove raccolte da Amnesty International“, ha commentato Joshi.
Wilmar ha deciso di ricorrere a questa tattica dopo che la stampa aveva diffuso la notizia che il governo indonesiano avrebbe svolto un’indagine approfondita sulle denunce contenute nel rapporto di Amnesty International.
“Siamo contenti che il governo indonesiano abbia preso quell’impegno, ma nei tre mesi successivi alla pubblicazione del rapporto non abbiamo visto nulla. Ribadiamo la necessità di un’indagine urgente“, ha sottolineato Joshi.
“Alla luce del tentativo della Wilmar di screditare il nostro rapporto e della sua mancanza di azione su quanto abbiamo denunciato, il governo indonesiano deve rispettare l’impegno a istituire una task force per indagare“, ha precisato Joshi.
L’ufficio di Singapore della Wilmar ha diffuso una nota secondo la quale le denunce di Amnesty International sono sotto esame e le indagini interne proseguiranno fino a quando non giungeranno a una conclusione, che verrà resa pubblica. Le firme dei sindacalisti, continua la nota, sono state apposte volontariamente. La dichiarazione della Wilmar, tuttavia, sembra in contrasto con l’approccio adottato dietro le quinte.
I contenuti del rapporto
Il rapporto “Il grande scandalo dell’olio di palma: violazioni dei diritti umani dietro i marchi più noti“, pubblicato da Amnesty International il 29 novembre 2016, ha rivelato le condizioni di lavoro nelle piantagioni della Wilmar in Indonesia: lavoro minorile, lavoro forzato, esposizione ad agenti pericolosi e discriminazione contro le donne. Si tratta di pratiche vietate dalla legge indonesiana, in alcuni casi veri e propri reati.
Tre mesi dopo la pubblicazione del rapporto, nessuno dei marchi menzionati ha preso misure per porre fine agli abusi nei confronti dei lavoratori nelle piantagioni di cui si servono né ha fornito alcun rimedio a coloro che li hanno subiti.