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Antonio Cassese è morto sabato 22 ottobre a Firenze, all’età di 74 anni.
La comunità globale degli attivisti per i diritti umani è oggi più povera, avendo perso un punto di riferimento insostituibile. Antonio Cassese ha lasciato però un patrimonio inestimabile: i suoi libri, che scriveva la mattina presto, nelle ore più tranquille della giornata, e sui quali si sono formate generazioni di studiosi del diritto internazionale dei diritti umani; i suoi articoli apparsi per anni su diversi quotidiani, con i quali si proponeva di portare la cultura dei diritti umani nelle case degli italiani, sforzandosi di leggere – caso più unico che raro nel nostro paese – l’attualità internazionale nella prospettiva dei diritti umani; e i suoi progetti, fra i quali figurano due delle istituzioni più importanti e innovative nell’ultimo mezzo secolo di sviluppo del sistema di garanzia dei diritti umani: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e il Tribunale penale internazionale per la ex Iugoslavia.