Omolesbobitransfobia: Amnesty International Italia lancia la campagna #Nonpassa a sostegno del ddl Zan

10 Giugno 2022

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“Ho un orgoglio che non passa. E voglio che l’Italia lo protegga, con una legge”.

È questo il claim della campagna che Amnesty International Italia, nel mese dei Pride e alla vigilia di quello di Roma, ha lanciato per chiedere ai presidenti di Camera e Senato, attraverso una raccolta di firme e iniziative pubbliche, di promuovere con urgenza l’approvazione del ddl Zan per prevenire e contrastare discriminazione e violenza contro la comunità Lgbtqia+, misoginia e abilismo.

“Sebbene nel 2021 il disegno di legge non sia passato, non passa neppure il bisogno sul quale è fondato, una necessità che richiede una risposta urgente e improrogabile e, finalmente, un atto di coraggio da parte delle istituzioni. Dobbiamo smontare quell’assurda narrazione per cui ampliare i diritti significa negarli ad altri: una narrazione che abbiamo ascoltato e letto troppe volte in questi ultimi anni”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.

Lo scorso anno, con l’affossamento del cosiddetto ddl Zan, l’Italia ha perso l’occasione di fare il primo e doveroso passo avanti in questa direzione, poiché il disegno di legge avrebbe modificato gli articoli 604 bis e ter del codice penale nell’ambito dei delitti contro l’eguaglianza, aggiungendo alle fattispecie già provviste di tutela (‘razziali’, etniche, nazionali o religiose) quelle fondate “sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

I dati – quelli esistenti, quelli che sotto-rappresentano, quelli mancanti – dimostrano l’urgenza di riforme legislative: solo nel 2020 l’Osservatorio del ministero dell’Interno per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) ha comunicato all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa di aver registrato 1111 crimini o discorsi d’odio. Di questi, 71 “per orientamento sessuale-identità di genere”, tra cui 1 caso di omicidio, 19 aggressioni fisiche, 28 di incitamento alla violenza; 192 “per disabilità”, di cui 1 omicidio, 44 aggressioni fisiche, 9 casi di violenza sessuale, 6 di incitamento alla violenza. Dati, purtroppo, al ribasso. Non esistono dati dell’Oscad relativi a discorsi o crimini d’odio basati sul genere.

L’approvazione del ddl è la prima delle sei richieste contenute nell’appello con le quali Amnesty International Italia chiede l’adozione di strumenti adeguati a prevenire e contrastare la discriminazione in ogni sua forma e domanda di includere esplicitamente, in ogni futuro dispositivo di legge in materia, il contrasto alla discriminazione contro la comunità Lgbtqia+, la misoginia e l’abilismo.

L’appello può essere sottoscritto qui.