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Anche quest’anno Amnesty International aderisce a One Billion Rising, appuntamento annuale nato per sensibilizzare e lottare contro la violenza sulle donne e bambine.
La storia di One Billion Rising
Era il 2013 quando Eve Ensler, autrice del celebre I monologhi della vagina, lanciò in tutto il mondo una campagna rivoluzionaria, One Billion Rising: il punto di partenza era la drammatica statistica per cui una donna su tre in tutto il pianeta sarà picchiata o violentata nel corso della propria vita; l’obiettivo era far ballare e manifestare un miliardo di persone nel mondo, il giorno di San Valentino, per denunciare quella violenza e affermare la volontà di porvi fine. L’enorme successo della manifestazione, con adesioni da oltre 200 nazioni, ha trasformato One Billion Rising in un appuntamento annuale, il cui spirito battagliero ha ricevuto consensi crescenti aprendo un nuovo dibattito sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e le guerre dichiarate sui corpi delle donne in tutto il mondo. Anche in Italia lo scorso anno 250mila persone hanno partecipato a oltre 150 eventi in tutta la penisola.
One Billion Rising Revolution 2017
Quest’anno la parola d’ordine di One Billion Rising è solidarietà: solidarietà contro lo sfruttamento delle donne, solidarietà contro il razzismo e il sessismo ancora presenti in tutto il mondo. Alcuni eventi recenti, come la manifestazione di Roma del 25 novembre e la marcia di Washington del 21 gennaio, hanno testimoniato ancora una volta la presenza di una consapevolezza e di un’energia straordinaria nella società civile, frutto del lavoro costante sul campo di attivisti, associazioni e istituzioni. One Billion Rising vuole ribadire che non c’è nulla di più potente di questa solidarietà globale, di un corpo unico e coeso capace di far parlare un miliardo di persone con una sola voce.
La solidarietà è la nostra rivoluzione!
“Dobbiamo abbandonare i tentacoli delle nostre false sicurezze e interrompere il mondo così come lo conosciamo. Sovvertire, lottare e danzare con tutte le nostre forze per immaginare una vita al di là delle false comodità” (Eve Ensler). Non può esserci rivoluzione senza solidarietà. Non possiamo invocare un cambiamento nel sistema – cambiamento di mentalità, di cultura, di coscienza, dei valori, di volontà politiche – attraverso azioni individuali e isolate. Solidarietà vuol dire connettersi in maniera radicale.
Gli eventi e le adesioni in Italia
Anche quest’anno One Billion Rising torna nelle piazze e nelle strade come un grande momento di gioia collettiva in cui avranno luogo flash mob, spettacoli, manifestazioni e eventi dedicati alla sensibilizzazione e all’azione contro il fenomeno della violenza su donne e bambine. Al momento (ma è una cifra in costante aumento) sono oltre 100 gli eventi programmati in tutta Italia: si parte già da sabato 11 febbraio a Livorno, Monterotondo e Cittadella (PD), mentre domenica 12 a Fiumicino, alle ore 11.00 in Piazza Grassi, è prevista una grande manifestazione con il patrocinio del Comune. Martedì 14 febbraio, giorno di San Valentino, sono previsti gli eventi più imponenti in tutta la penisola, da Milano (flash mob danzante a Piazza della Scala alle 19.00) a Bologna (in Piazza Maggiore, flash mob, parata e festa dalle 17.00 alle 22.00), da Trieste (una marcia partirà da Piazza Goldoni alle 16.00) a Perugia (in Corso Vannucci la coreografia dell’inno ufficiale Break the Chain in versione L.I.S), fino a Roma, dove alle 16.00 al Ponte della Musica avrà luogo un grande flash mob organizzato dall’associazione Differenza Donna. Varie manifestazioni coloreranno anche molte città nel Meridione – scuole, centri e piazze delle principali città in Puglia (Bari, Taranto, Molfetta, Lecce) , Calabria (Cosenza, Catanzaro) e Sicilia (Catania, Palermo, Siracusa, Marsala, Agrigento) – e continueranno anche nei giorni successivi, il 18 febbraio a Biella e Vicenza e sabato 25 a Napoli, dove a Largo Berlinguer dalle 11.30 alle 14.00 si susseguiranno reading, flash mob e varie performance.
Anche quest’anno hanno aderito a ONE BILLION RISING alcune delle maggiori associazioni italiane, tra cui Amnesty International Italia, ArciLesbica, Centro di ascolto mobbing e stalking contro tutte le violenze (UIL), CGIL, Differenza Donna, D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, Emergency, FIOM, FNASD – Federazione Nazionale Associazioni Scuole Danza, Gi.u.li.a – Giornaliste Unite Libere Autonome, Nuovo Maschile, Terres des Hommes, UDI – Unione Donne in Italia, WILPF (Womens International League for Peace and Freedom) Italia. Inoltre, forte di un crescente consenso, questa quinta edizione consolida ancora di più la presenza di istituti scolastici, insegnanti, genitori e studenti di ogni età – dalla prima scuola dell’infanzia agli istituti secondari – uniti nell’impegno di creare una cultura dell’uguaglianza e del rispetto fin dai primi passi dell’educazione scolastica.
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