Onu, spregevole veto di Russia e Cina sugli aiuti indispensabili per milioni di civili in Siria

8 Luglio 2020

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In relazione al veto posto da Russia e Cina al rinnovo della bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu per gli aiuti umanitari transfrontalieri ai civili in Siria, Sherine Tadros, direttrice dell’Ufficio di Amnesty International presso le Nazioni Unite, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

È fin troppo evidente l’importanza di assicurare che i valichi restino aperti per la consegna di aiuti essenziali. Per milioni di siriani fanno la differenza tra avere del cibo e morire di fame. Per gli ospedali, si tratta di avere abbastanza forniture per salvare vite. È il motivo per il quale l’abuso del potere di veto da parte di Russia e Cina è deprecabile e pericolosa“.

Le trattative tra i membri del Consiglio di sicurezza su quali valichi verso la Siria dovessero restare aperti per la consegna di aiuti umanitari e altri servizi essenziali, anche sanitari e d’istruzione, sono andate avanti per mesi. Il meccanismo Onu che permette le consegne transfrontaliere creato nel 2014 e da allora sempre rinnovato scadrà il 10 luglio. Se ciò accadrà, avrà gravi effetti sulla possibilità di consegnare aiuti a milioni di siriani in futuro.

È altresì riprovevole che il valico di Al-Yarubiya nel nord-est della Siria sembri essere stato sacrificato in ragione di un compromesso con Russia e Cina. I membri del Consiglio di sicurezza devono essere irremovibili. Ci sono oltre un milione di civili siriani in quelle aree che fanno affidamento su quel valico per la consegna di aiuti, che con l’aumento dei casi di Covid-19 in Siria sono ancora più essenziali. Il Consiglio di sicurezza agirà per aiutarli o saranno abbandonati?“.

Ulteriori informazioni

Il meccanismo delle Nazione Unite di consegna di aiuti transfrontalieri è stato creato con la risoluzione 2165 (2014). L’ultima autorizzazione, rinnovata il 10 gennaio, scade il 10 luglio 2020; aveva confermato l’autorizzazione di due valichi frontalieri (Bab al-Salam e Bab al-Hawa alla frontiera tra Siria e Turchia) per sei mesi ma non aveva rinnovato l’autorizzazione dei valichi di al-Ramtha (frontiera tra Siria e Giordania) e di Al Yarubiyah (frontiera tra Siria e Iraq). La bozza è stata adottata con risoluzione 2504 con 11 voti a favore, nessun contrario e 4 astenuti (Cina, Russia, Regno Unito e Usa).

A maggio Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui sono descritti 18 casi, la maggior parte dei quali registrati tra gennaio e febbraio del 2020, nei quali le forze governative siriane e/o russe hanno diretto i propri attacchi contro strutture sanitarie e scuole nei governatorati di Idlib, in quello occidentale di Aleppo e nord-occidentale di Hama, nel nord-ovest della Siria.

Di conseguenza prima del cessate il fuoco del 5 marzo quasi un milione di persone a Idlib, molte delle quali già sfollate più volte, è stato costretto a scappare di nuovo e negli ultimi mesi è stato abbandonato in condizioni disastrose. Amnesty International da allora chiede l’adozione della risoluzione perché gli aiuti essenziali continuino a giungere gli sfollati.