Ossezia del Sud: dare massima priorità alla protezione dei civili

17 Agosto 2008

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Ossezia del Sud: Amnesty International chiede a Georgia e Russia di dare massima priorità alla protezione dei civili

CS113-2008: 11/08/2008

Amnesty International ha chiesto a tutte le parti coinvolte nel conflitto dell’Ossezia del Sud di rispettare pienamente le norme del diritto internazionale per proteggere la popolazione civile dallo svolgimento delle ostilità.

Durante i combattimenti degli ultimi giorni nella regione contesa dell’Ossezia del Sud, sono state segnalate numerose perdite tra la popolazione civile. Sebbene le cifre relative ai civili uccisi e feriti siano discordanti e difficili da verificare in modo indipendente, le immagini e i resoconti di stampa riferiscono di obiettivi civili colpiti dagli attacchi militari di entrambe le parti in conflitto.

Per esempio a Tskhinvali, la capitale dell’Ossezia del Sud, decine di edifici civili sono stati distrutti dagli attacchi delle forze georgiane: tra questi, abitazioni, uffici amministrativi, un negozio di giocattoli, strutture universitarie e ospedaliere. Il 9 agosto,l’esercito russo ha colpito con pesanti bombardamenti un’area residenziale a Gori, nella Georgia centrale.

Amnesty International chiede a tutte le parti in conflitto di astenersi da attacchi diretti contro la popolazione civile od obiettivi civili. Le operazioni militari devono tener conto della distinzione tra obiettivi militari e quelli civili e fare in modo che gli attacchi non abbiano un impatto sproporzionato sulla popolazione civile o sugli obiettivi civili.
 
Amnesty International ritiene che alcuni attacchi verificatisi in questi giorni potrebbero costituire crimini di guerra. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, Georgia e Russia devono assicurare protezione e un corridoio sicuro alle persone in fuga e permettere un accesso privo di ostacoli agli aiuti umanitari nelle zone colpite dal conflitto.

Amnesty International sollecita il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, in particolare per ciò che riguarda la protezione dei civili, nel conflitto che sta coinvolgendo la gola di Kodori, un’area di un’altra regione contesa, l’Abkhazia.

Infine, Amnesty International chiede alla comunità internazionale di compiere ogni sforzo per pretendere che tutte le parti in conflitto rispettino il diritto internazionale umanitario e diano massima priorità alla protezione della popolazione civile e a una soluzione negoziata del conflitto.

FINE DEL COMUNICATO                                                     Roma, 11 agosto 2008

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