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Il 14 febbraio la Corte d’appello dei Paesi Bassi ha emesso una sentenza storica in un caso giudiziario promosso da Amnesty International, Control Alt Delete, RADAM e NJCM-PILP in favore di due cittadini.
La Corte ha stabilito che la profilazione etnica da parte della polizia di frontiera dei Paesi Bassi costituisce una forma di discriminazione razziale e pertanto è fuorilegge. A prescindere se lo stato farà o meno ricorso, la polizia di frontiera deve modificare immediatamente i suoi comportamenti.
Al centro della denuncia era la questione se la polizia di frontiera potesse o meno selezionare le persone da sottoporre ai controlli a causa, o parzialmente a causa, della loro razza.
La Corte ha giudicato che tale prassi, pressoché quotidiana, costituisce una forma particolarmente grave di discriminazione e porta le persone che la subiscono a sentirsi non accettate nella società e trattate come cittadini di seconda classe.