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Il 18 maggio 2018 Farah, una ragazza di origini pachistane residente a Verona, è stata liberata dalla polizia di Islamabad.
Farah era stata portata con l’inganno dai familiari in Pakistan, dove era stata costretta ad abortire. Aveva chiesto aiuto via Whatsapp, sollecitando anche l’intervento di Amnesty International.
“È con grande sollievo che apprendiamo che Farah non è più nelle mani di chi l’ha costretta ad abortire. Ci auguriamo che la sua vicenda incoraggi altre ragazze che si trovano in situazioni analoghe a non avere paura di chiedere aiuto. Perché nessuna deve subire il trattamento di cui è stata vittima Farah”, ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.