Pakistan, milioni di persone in una ‘zona senza diritti umani’

10 Giugno 2010

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Pakistan, milioni di persone soffrono in una ‘zona senza diritti umani’

(10 giugno 2010)

Milioni di pachistani nelle aree tribali del nord-ovest vivono in una ‘zona senza diritti umani’, in cui non ricevono protezione legale da parte del governo e subiscono violazioni da parte dei talebani. È quanto denunciato il 10 giugno da Amnesty International in un rapporto intitolato ‘Come se l’inferno mi fosse caduto addosso: la crisi dei diritti umani nel nord-ovest del Pakistan‘ e basato su 300 interviste ai residenti delle aree tribali di amministrazione federale (Fata) e nelle aree adiacenti della Provincia della frontiera nordoccidentale (Nwfp).

Nel nord-ovest del Pakistan, quattro milioni di persone di fatto vivono sotto il controllo dei talebani, abbandonate dal governo centrale. Inoltre, più di un milione di persone risultano ancora sfollate a seguito del conflitto tra forze armate e talebani.

Nel solo 2009, 1300 civili sono stati uccisi nel corso degli scontri su un totale di 8500 vittime, compresi i combattenti.

Il rapporto documenta sistematiche violazioni da parte dei talebani, che hanno imposto  la loro legge uccidendo chi sfidava la loro autorità, compresi i leader tribali e i rappresentanti del governo. Hanno commesso torture e altri maltrattamenti, hanno colpito insegnanti, operatori umanitari, attivisti politici e hanno preso di mira in particolare le donne, le scuole e le strutture mediche.

Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, i talebani hanno bloccato le strade per impedire alle persone di scappare dai villaggi colpiti dai pesanti bombardamenti delle forze governative. Hanno anche messo a rischio la vita dei civili, infiltrandosi tra questi, nelle scuole e nei dintorni.

I governi pachistani che si sono succeduti hanno trattato con sdegno le aree tribali confinanti con l’Afghanistan, ignorando i diritti degli abitanti, in particolare di quelli delle Fata. Negli ultimi 10 anni, il governo ha cambiato direzione, passando da una serie di falliti ‘accordi di pace’ a  pesanti operazioni militari, compresi attacchi indiscriminati e sproporzionati.

L’uso di droni da parte degli Usa per colpire i ribelli nel nord-ovest del Pakistan hanno provocato un considerevole risentimento nel paese. Amnesty International ha chiesto agli Usa di fare chiarezza sulla catena di comando e sulle regole di ingaggio per l’uso dei droni e assicurare che i responsabili delle morti di civili siano portati di fronte alla giustizia.  

Amnesty International sollecita  il governo pachistano e i talebani a conformarsi al diritto internazionale umanitario, adottando tutte le misure necessarie per prevenire la perdita di vite civili e di edifici, compresi ospedali e scuole e consentendo libero accesso alle Organizzazioni non governative affinché forniscano cibo, rifugi e cure mediche ai feriti e agli sfollati.

Maggiori informazioni sono disponibili online
 
Visita il sito Eyesonpakistan dedicato alla situazione in Pakistan

Scarica il rapporto in inglese ‘Come se l’inferno mi fosse caduto addosso: la crisi dei diritti umani nel nord-ovest del Pakistan’