Papua Nuova Guinea: violenze e sgomberi nelle zone aurifere

2 Febbraio 2010

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Papua Nuova Guinea: Amnesty International sollecita indagini su violenze della polizia e sgomberi forzati nelle zone aurifere

(2 febbraio 2010)

In un nuovo rapporto diffuso oggi, dal titolo ‘Diritti minacciati a Papua Nuova Guinea: sgomberi forzati e brutalità della polizia nella zona della miniera aurifera di Porgera’, Amnesty International ha sollecitato indagini sull’operato della polizia che ha distrutto abitazioni e sgomberato illegalmente numerose famiglie, con la minaccia delle armi da fuoco, dai terreni adiacenti una delle principali miniere d’oro del paese.
 
L’organizzazione per i diritti umani segnala nel rapporto anche il continuo sostegno fornito alle forze di polizia dalle compagnie minerarie che operano nella zona.
 
La miniera di Porgera è posseduta e diretta da società controllate dalla più grande compagnia mineraria del mondo, la canadese Barrick Gold Corporation che opera nell’ambito della Porgera Joint Venture (Pjv). La Pjv fornisce alloggio, cibo e carburante alla polizia, sulla base di un accordo che la stessa Pjv dice di aver condizionato al rispetto delle leggi nazionali e degli standard internazionali, tra cui i Principi volontari su sicurezza e diritti umani. Amnesty International, pur non addossando alla Pjv la responsabilità per le violenze della polizia e per gli sgomberi forzati, ritiene che sia la Barrick che la Pjv non abbiano preso misure adeguate quando sono venute a conoscenza dell’operato della polizia nella zona.
 
‘Da quell’organismo che in teoria dovrebbe proteggerle, le persone che vivono nei pressi della miniera hanno subito violazioni dei diritti umani, come la distruzione illegale delle loro case, delle coltivazioni e dei beni personali’ – ha dichiarato Shanta Martin, esperta di Amnesty International su compagnie minerarie e diritti umani.
 
Il rapporto di Amnesty International descrive i raid effettuati dalla polizia, tra aprile e luglio dello scorso anno, terminati con la distruzione di almeno 130 abitazioni e l’espulsione di interi nuclei familiari, compresi bambini, donne incinte e anziani. 
 
Gli abitanti della zona maggiormente colpita, quella di Wuangima, hanno raccontato ad Amnesty International di non essere stati preavvisati dell’imminente sgombero e di non aver potuto, nella maggior parte dei casi, portar via i propri beni personali. Il governo non ha fornito alcun alloggio alternativo e le vittime degli sgomberi fanno tuttora affidamento sui parenti che possono ospitarli e dar loro cibo. 
 
Non appena ha saputo che lì vicino la polizia stava abbattendo le abitazioni vicine alla miniera, la Pjv avrebbe dovuto fare una segnalazione alle autorità e sollecitarle a indagare, così come raccomandato dai Principi volontari su sicurezza e diritti umani. Invece, la Pjv continua a sostenere l’operato della polizia e la Barrick lo difende pubblicamente‘ – ha accusato Martin.
 
Il rapporto di Amnesty International chiede al governo di Papua Nuova Guinea di svolgere un’indagine esauriente sulle violenze e gli sgomberi della polizia, affinché i responsabili rispondano del loro operato e le vittime siano risarcite. L’organizzazione per i diritti umani chiede inoltre a Pjv e Barrick di informare le autorità sull’operato della polizia e stimolarle ad avviare l’indagine.

Ulteriori informazioni
 
L’11 maggio 2009 Amnesty International ha diffuso una dichiarazione riguardante le azioni della polizia culminate negli sgomberi forzati degli abitanti della zona di Pongera. Il 16 giugno, Barrick ha reagito pubblicamente definendo ‘mal concepita ed errata’ quella dichiarazione e sostenendo che le case demolite erano solo capanne e semplici rifugi per persone in transito nella zona.
 
Tra il 18 agosto e il 2 ottobre 2009, Amnesty International ha condotto ulteriori ricerche, compresa un’ispezione nei luoghi in cui le abitazioni erano state demolite, e ha parlato con 180 persone in 27 successivi incontri. In questo modo, ha potuto confermare che erano state distrutte almeno 130 abitazioni, tra cui strutture permanenti e ben solide, anche se non era stato possibile determinate il totale delle abitazioni distrutte e delle persone sgomberate.
 
All’inizio di novembre 2009, Amnesty International ha comunicato i risultati delle proprie ricerche al governo di Papua Nuova Guinea, a Barrick e alla Pjv. In un incontro tra Amnesty International, Barrick e Pjv tenutosi il 3 dicembre e in un successivo carteggio datato 7 dicembre, Barrick ha riconosciuto che la dichiarazione relativa alla precarietà delle abitazioni demolite era stata inaccurata. Barrick e Pjv si sono quindi dette d’accordo sulla necessità di ulteriori indagini. Amnesty International ha replicato invitando le due compagnie a svolgere inchieste indipendenti ma fino al 10 dicembre 2009 nessuna delle due lo aveva ancora fatto.

Diritti umani minacciati dall’oro della miniera di Porgera: leggi il post

Leggi il rapporto ‘Undermining Rights. Forced evictions and police brutality around the Porgera gold mine, Papua New Guinea’