Tempo di lettura stimato: 4'
“Inizialmente quando mia madre me lo aveva proposto non ero molto convinta, temevo fosse una cosa troppo scolastica, però alla fine mi sono dovuta ricredere: i formatori ci hanno fatto interessare a tanti temi, come immigrazione, sicurezza e forze di polizia, in modo interessante, ci hanno esposto il loro lavoro“.
Paloma ha quasi 17 anni ed è di Bergamo, ha partecipato nel 2018 al campo di attivazione per i diritti umani di Passignano (Pg).
I giorni trascorsi al Summer Lab di Passignano sono stati utili per Paloma per calarsi nella realtà.
“Ho pensato che fosse giusto che anche io facessi qualcosa, che mi dessi da fare per quello che succede qui, parliamo tutti di immigrazione e altri temi ma lo facciamo senza conoscere i fatti e i dati“, ci ha raccontato.
Quale esperienza ti è rimasta maggiormente impressa?
“Un giorno abbiamo incontrato un ragazzo del Senegal, arrivato in Italia in barca attraversando il Mediterraneo. Lui ha la nostra stessa età, ci ha raccontato del suo viaggio, di come ha attraversato il deserto, della prigionia nelle carceri libiche. Ha rischiato la morte. La sua storia mi è rimasta dentro, ho provato empatia. Mi sono sentita coinvolta. Ho pensato che mentre io sono qui, vado a scuola, faccio tutte le mie attività, anche lui vorrebbe fare le stesse cose ma non può, non se lo può permettere. E come lui altri ragazzi“.
Cosa ti ha lasciato il campo di Passignano?
“Grazie al campo sono riuscita a percepire meglio la realtà che sembra così distante. Anche grazie a un incontro sulla stampa e su come certe notizie vengono riportate mi è stato utile per capire alcune cose“.
Pensi di consigliare il campo?
“Ho già consigliato il campo ad alcuni miei amici che sembrano interessati a partecipare“.
Gli Amnesty Summer Lab non sono campi di volontariato, non sono campi di lavoro, ma sono campi di esperienza e di attivazione. Qui ci si incontra, ci si conosce e si costruisce una comunità civile e cooperativa.
Qui si fanno attività di scoperta degli stereotipi, pregiudizi e delle forme di discriminazione. Si discutono temi, con esperti dei vari settori, ma si parte sempre dal gruppo, da quello che pensa e si arriva sempre dove il gruppo può e vuole andare.
Ai nostri Summer Lab si ascolta, a volte si impara ad ascoltare. Si partecipa a tutto e non ci si annoia mai perché nessuno viene ad insegnare al campo, ma tutti, formatori compresi, vengono per condividere un’esperienza.
I campi di attivazione per i diritti umani che organizziamo ogni anno sono un’opportunità per incontrare i più grandi esperti di diritti umani, formatori e professionisti che operano sul campo. I partecipanti sono protagonisti di un’esperienza in cui si alternano momenti formativi ad altri di mobilitazione.
Una vacanza diversa, un’esperienza formativa che ti consentirà di avere i primi strumenti per difendere, in prima persona, i diritti umani.
Lontano dai luoghi comuni.
I campi si svolgono da giugno a settembre.