Free Patrick Zaki, le iniziative a Roma e Milano. Confermata la detenzione per altri 45 giorni

7 Ottobre 2020

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A seguito dell’udienza che si è svolta il 7 ottobre, Patrick George Zaki resta in carcere per altri 45 giorni.

Occorre veramente un impegno serio del Governo italiano, che riesca a far uscire Patrick da questo incubo, perché è inimmaginabile che possa andare avanti ancora a oltranza questo meccanismo di rinvio della scarcerazione per chissà quali presunti supplementi di indagine basati sul nulla” ha dichiarato all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Giovedì 8 ottobre, in coincidenza dell’ottavo mese dal suo arresto, Roma e Milano tornano a mobilitarsi per chiedere la scarcerazione dello studente egiziano dell’Università di Bologna.

Patrick Zaki: il flash mob in piazza della Rotonda a Roma

Il flash mob di Roma si è svolto al Pantheon (piazza della Rotonda). 243 tocchi scanditi da un metronomo hanno voluto rappresentare i 243 giorni di detenzione ingiusta di Zaki. Hanno aderito Antigone, Articolo 21, Associazione InOltre, Coalizione italiana libertà e diritti civili, Europa Now, Festival dei diritti umani, Focus on Africa.

Patrick Zaki: a Milano torna a volare l’aquilone

Dopo il volo inaugurale del 12 settembre a Cervia e quello del 1° ottobre a Conselice l’aquilone col volto di Patrick Zaki, disegnato dall’artista-attivista Gianluca Costantini, arriva a Milano.

Giovedì 8 ottobre le tre organizzazioni promotrici (Amnesty International ItaliaArticolo 21 e Festival dei Diritti Umani) lo hanno fatto volare all’Arco della Pace, questa volta con l’adesione all’unanimità del Consiglio comunale di Milano.

Patrick Zaki: le altre manifestazioni

Anche altre città hanno voluto ricordare Patrick Zaki e gli otto mesi di detenzione ingiusta. Insieme ai nostri attivisti, anche altre organizzazioni della società civile.

Patrick Zaki: in carcere solo per il suo attivismo

Arrestato al Cairo all’arrivo da Bologna l’8 febbraio, Zaki è indagato per cinque diversi capi d’accusa contenuti in un mandato di cattura emesso nel settembre 2019, quando era già in Italia: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

Accuse false e inventate per punire un giovane ricercatore e attivista, che ha sempre agito alla luce del sole tanto in Egitto quanto in Italia.

Per sollecitare le autorità egiziane ad annullare le accuse e scarcerare Patrick Zaki, in questi mesi abbiamo raccolto oltre 150.000 firme che l’ambasciata d’Egitto a Roma non ha ancora accettato di ricevere.