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Amnesty International e “Forbidden Stories” hanno rivelato che dal 2016 le autorità del Ruanda hanno utilizzato lo spyware Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO Group, per sorvegliare illegalmente oltre 3500 attivisti, giornalisti ed esponenti politici dell’opposizione, nonché politici e diplomatici di altri paesi.
Tra le persone il cui telefono è stato infettato, c’è anche Carine Kanimba, residente in Belgio e figlia di Paul Rusesabagina, il famoso direttore dell’Hotel Ruanda, attualmente detenuto per reati di terrorismo per i quali rischia l’ergastolo.