Polonia, attivista condannata per favoreggiamento dell’aborto

14 Marzo 2023

© Amnesty Poland/Karolina Jackowska

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In risposta alla condanna dell’attivista polacca Justyna Wydrzyńska a otto mesi di servizi sociali per aver aiutato una donna incinta ad accedere alla pillola abortiva, Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha diffuso la seguente dichiarazione:

“La condanna rappresenta un deprimente punto basso nella repressione dei diritti riproduttivi in Polonia: un arretramento per il quale le donne e le ragazze – e coloro che ne difendono i diritti – pagano un prezzo elevato”.

Questo caso stabilisce un pericoloso precedente per la Polonia, dove l’aborto è quasi completamente vietato, e offre un’immagine agghiacciante delle conseguenze di tali leggi restrittive”.

Justyna non avrebbe mai dovuto essere processata perché quello che ha fatto non dovrebbe mai essere un reato. Ha mostrato compassione, offrendo sostegno a una donna che chiedeva aiuto, e una grande forza, difendendo il diritto all’aborto sicuro in Polonia. Il vile giudizio di oggi non mostra né l’una né l’altra. La condanna deve essere annullata”.

La sentenza di condanna non è definitiva e gli avvocati di Justyna faranno ricorso.