Grzegorz Zukowski
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Anche l’ultimo ricorso, alla Corte di cassazione, ha dato torto alla Procura polacca: il 28 marzo Elżbieta, Anna e Joanna, tre attiviste che cinque anni fa erano state accusate di “offesa ai sentimenti religiosi”, sono state definitivamente assolte. Avevano rischiato fino a due anni di carcere.
Nel 2019 le tre attiviste avevano affisso, in vari luoghi pubblici della città di Plock, dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbtqia+.
Un anno dopo erano state rinviate a giudizio per aver “insultato pubblicamente un oggetto di culto religioso mediante una raffigurazione che ha offeso i sentimenti religiosi di altre persone”. Il 2 marzo 2021 erano state assolte, ma la Procura aveva fatto ricorso. Stesso esito il 12 gennaio 2022, in appello. E stesso esito, ora, in Cassazione.
Nel corso dei cinque anni di persecuzione giudiziaria, Amnesty International ha raccolto oltre 280.000 firme a sostegno del verdetto di assoluzione.