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Il 7 ottobre il Tribunale costituzionale della Polonia ha stabilito che le leggi nazionali prevalgono su quelle dell’Unione europea e che i tribunali nazionali non potranno più rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani in caso di violazioni della normativa europea in Polonia.
Al Tribunale costituzionale si era rivolto il primo ministro polacco chiedendo una pronuncia sulla compatibilità del principio della supremazia delle norme dell’Unione europea rispetto a quanto dispone la Costituzione della Polonia.
“Questa sentenza compromette la possibilità dell’Unione europea di proteggere i diritti umani in uno stato membro. La Polonia è entrata in rotta di collisione con l’Unione europea”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee.