Polonia, la legge che obbliga i giudici della Corte suprema al ritiro viola la normativa europea

24 Giugno 2019

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Il 24 giugno la Corte di giustizia dell’Unione europea ha condannato la Polonia, stabilendo che la Legge sulla Corte suprema, entrata in vigore il 3 aprile 2018, viola la normativa dell’Unione europea.

La legge ha abbassato l’età pensionabile dei giudici della Corte suprema da 70 a 65 anni, ponendo di fatto circa un terzo dei suoi componenti, compreso il primo presidente, di fronte al rischio di un ritiro forzato.

Era stata la Commissione europea, il 24 settembre 2018, a portare in giudizio la Polonia di fronte al massimo organo di giustizia dell’Unione europea, sostenendo che la nuova legge fosse incompatibile con le norme europee in quanto comprometteva il principio dell’indipendenza della magistratura, compreso il fatto che i giudici non dovrebbero essere rimossi dall’incarico.

Amnesty International ha apprezzato la sentenza della Corte di giustizia e ha chiesto agli stati membri dell’Unione europea di sollecitare le autorità polacche ad applicarla e a ripristinare pienamente l’indipendenza del potere giudiziario.