@ Il Grande Colibrì
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Oggi 12 gennaio un tribunale polacco ha respinto il ricorso in appello contro l’assoluzione di tre attiviste per i diritti umani che erano state accusate di “offesa ai sentimenti religiosi” per aver distribuito poster in cui la Vergine Maria era raffigurata con l’aureola arcobaleno, a richiamo della bandiera della comunità Lgbti.
“La decisione odierna è un grande sollievo ma non deve far dimenticare che le tre donne non avrebbero mai dovuto essere sottoposte a processo. La loro vicenda giudiziaria, per la quale si sono mobilitate oltre 250.000 persone, è diventata il simbolo dei peggiori orientamenti contrari ai diritti umani in Polonia: un paese dove lo spazio per la libera espressione, per l’attivismo e per le proteste pacifiche si sta restringendo e in cui il clima omofobo si sta aggravando, tra discorsi d’odio in aumento, tentativi di vietare i Pride e proclamazioni di ‘zone libere dalle persone Lgbti’ da parte degli enti locali”, ha dichiarato Catrinel Motoc, campaigner di Amnesty International per l’Europa.
“Questa vicenda ha messo in luce l’omofobia di stato e ha dimostrato come il sistema giudiziario polacco venga usato per prendere di mira, intimidire e minacciare chi difende i diritti umani. Le autorità di Varsavia devono porre fine a questa caccia alle streghe”, ha concluso Motoc.