Il premio Martin Ennals 2017 al difensore dei diritti umani egiziano Mohamed Zaree

10 Ottobre 2017

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Mohamed Zaree, difensore dei diritti umani egiziano, è stato insignito del premio Martin Ennals 2017 da una giuria composta da 10 organizzazioni globali per i diritti umani.

Il premio va ogni anno a un difensore dei diritti umani che ha mostrato profondo impegno verso i diritti umani affrontando grandi rischi personali.

Lo scopo del premio è di proteggere, attraverso il riconoscimento internazionale della loro azione, i difensori dei diritti umani.

Sostenuto con convinzione dalla città di Ginevra, il premio è stato consegnato il 10 ottobre dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani in una cerimonia tenutasi all’Università di Ginevra.

Mohamed Zaree, appassionato difensore dei diritti umani, è un esperto di legge che svolge un’attività di sensibilizzazione sulla libertà di espressione e di associazione. Dirige la sezione egiziana dell’Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani, presente nei paesi di lingua araba. Ha assunto questo ruolo dopo che, nel 2014, il governo egiziano ha costretto l’Istituto a trasferire la sua sede centrale a Tunisi.

La pressione del governo egiziano sul movimento per i diritti umani è in aumento. Le Ong e i difensori dei diritti umani devono affrontare un crescendo di minacce, intimidazioni, vessazioni legali o di altra natura. Ciò nonostante, in Egitto Zaree mantiene un ruolo guida nel campo della ricerca, dell’educazione dei diritti umani e della sensibilizzazione e stimola il dibattito sui diritti umani nei mezzi d’informazione nazionali. Nell’attuale periodo difficile per la società civile egiziana, ha assunto la guida del Forum delle Ong indipendenti egiziane per i diritti umani, una rete che vuole tenere insieme i gruppi della società civile che svolgono attività di sensibilizzazione sui diritti umani. L’azione di Zaree ha contribuito allo sviluppo di un approccio comune delle Ong egiziane sulle questioni relative ai diritti umani nel paese.

Nell’attuale fase repressiva del governo egiziano contro le organizzazioni per i diritti umani, Zaree è diventato un leader. Attualmente indagato nella cosiddetta “Inchiesta sui finanziamenti dall’estero”, rischia persino l’ergastolo. Ciò nonostante, continua a invitare le autorità egiziane al dialogo, sostenendo che il rispetto dei diritti umani aumenterà la stabilità del paese.

Nel maggio 2016 Zaree è stato raggiunto da un divieto di viaggiare all’estero.

Il presidente della Fondazione Martin Ennals, Dick Oosting, ha dichiarato:

“Le gravi limitazioni allo spazio d’espressione per la società civile egiziana hanno spinto Mohamed Zaree ad attivarsi per difendere i diritti umani e a lottare per la libertà di associazione. Sta ancora pagando per questo atto di coraggio. Chiediamo al governo di annullare il divieto di viaggiare all’estero”.

Gli altri finalisti che hanno ricevuto un riconoscimento sono stati Karla Avelar, transgender di El Salvador, fondatrice della prima organizzazione locale di donne transgender del paese, e cinque difensori dei diritti umani della Cambogia, conosciuti come FreeThe5KH, recentemente rilasciati dopo 427 giorni di detenzione preventiva e in attesa di processo.

Il premio Martin Ennals è il principale riconoscimento del movimento globale per i diritti umani. La giuria è composta da Amnesty International, EWDE Germania, Federazione internazionale dei diritti dell’uomo, Front Line Defenders, Human Rights First, Human Rights Watch, HURIDOCS, Commissione internazionale dei giuristi, Servizio internazionale per i diritti umani e Organizzazione mondiale contro la tortura.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 10 ottobre 2017

Per interviste:

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