Presidenza italiana G20, Amnesty: “L’Italia sia guida per una ripresa inclusiva e rispettosa dei diritti umani”

1 Dicembre 2020

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Inizia oggi la presidenza italiana al Gruppo dei 20. L’Italia succede alla presidenza saudita e nell’autunno del prossimo anno ospiterà a Roma il forum.

Questo passaggio rappresenta un’opportunità straordinaria per ripensare la società post-pandemica, una società giusta e che metta al centro i diritti umani.

La presidenza del Consiglio dei ministri ha dichiarato che il G20 del 2021 a guida italiana si baserà su tre pilastri, ‘persone, pianeta e prosperità’: ci piace poter immaginare una declinazione di queste parole che si traduca realmente in una svolta nella tutela dei diritti umani in tutto il mondo“, ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.

Persone

Chiediamo che il G20 del 2021 sia in grado di elaborare piani nazionali di distribuzione del vaccino contro il Covid-19 che siano accessibili, equi, inclusivi e non discriminatori, in linea con la normativa e gli standard internazionali di diritti umani.

Il vaccino è un bene comune e come tale va gestito nell’interesse pubblico, anche aumentando la disponibilità e l’accessibilità economica in un’ottica di trasparenza e condivisione delle innovazioni terapeutiche“, ha sottolineato Rufini.

Sarà importante, di conseguenza, sostenere la cooperazione attraverso i meccanismi internazionali che mirano a garantire l’accesso globale a vaccini e alle terapie, evitando esclusivamente accordi bilaterali nazionali che minerebbero la disponibilità di vaccini per altri paesi. In particolare, sarà fondamentale fornire sostegno ai meccanismi internazionali per consentire ai paesi a basso reddito di acquistare i vaccini di cui hanno bisogno e fare in modo che il costo non sia mai un ostacolo all’accesso.

Pianeta

La pandemia da Covid-19 non ha allontanato l’emergenza climatica. Anche se alcune delle misure adottate per limitare la diffusione del virus hanno temporaneamente diminuito le emissioni di gas serra, queste riduzioni sono solo temporanee e non hanno migliorato la capacità degli stati di frenare l’aumento delle temperature medie globali di1,5°C.

Gli stati del G20 sono responsabili di quasi l’80% delle emissioni di gas serra, e i loro governi hanno il dovere di promuovere, proteggere e realizzare il diritto ad un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile“, ha commentato Rufini.

Sarà quindi importante che si promuova l’investimento in settori che sostengono una giusta transizione verso un’economia a zero emissioni e una società resiliente, sviluppando politiche e programmi concreti per sostenere i lavoratori e le comunità che dipendono dall’industria dei combustibili fossili per l’accesso a posti di lavoro dignitosi e a opportunità sostenibili dal punto di vista ambientale, con particolare attenzione alle donne, le più emarginate più colpite dalla crisi climatica.

Prosperità: ridurre le diseguaglianze

L’Italia avrà la possibilità di promuovere un’agenda tale da dare un nuovo slancio alla ripresa economica globale che vada oltre l’emergenza.

Il Covid-19 ha messo in evidenza la nostra vulnerabilità e le nostre interdipendenze. Ha portato alla ribalta le diseguaglianze strutturali preesistenti nelle nostre società, e derivanti da un ordine economico, educativo, sociale e lavorativo che le alimenta. Mentre le misure di risposta alla pandemia da Covid-19 sono state attuate in diversi paesi – molte delle quali sarebbero sembrate impensabili prima, come gli interventi per i senza fissa dimora o il sostegno alla sicurezza sociale – il loro impatto sarà molto diverso a seconda della capacità dei singoli Stati di investire a sufficienza nella propria economia e nei propri sistemi di previdenza sociale. Senza misure urgenti e mirate, basate sulla solidarietà e sulla cooperazione internazionale, nei Paesi con meno risorse il rischio di una crisi occupazionale, abitativa, sanitaria e persino alimentare è molto alto”, ha proseguito Rufini.

Per questo invitiamo, attraverso la presidenza italiana per l’anno 2021, gli stati membri del G20 a investire urgentemente in sistemi sanitari e di protezione sociale che promuovano l’uguaglianza e la non discriminazione e forniscano l’accesso ad un’adeguata tutela per tutti.

Un quarto pilastro: la P di Patrick Zaki

Alle “tre P” del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, vogliamo aggiungerne una quarta: la P di Patrick Zaki, da quasi 10 mesi incarcerato in regime di detenzione preventiva nell’Egitto di Al-Sisi, ingiustamente accusato di propaganda contro lo Stato.

Amnesty International Italia spera che la presidenza italiana rappresenti un momento di riflessione sui rapporti degli stati membri del G20 con l’Egitto, le cui autorità da anni si rendono responsabili di gravissime violazioni dei diritti umani, e che tale momento di riflessione porti a un significativo cambio di passo nelle relazioni“, ha auspicato Rufini.

Quella causata dalla pandemia da Covid-19 non è solo una crisi sanitaria ed economica, ma è anche una crisi dei diritti umani. Una crisi che ci ha anche dimostrato che i governi sono capaci di mettere in campo azioni urgenti, decise e multisettoriali in risposta all’emergenza che tutelino i diritti economico sociali e culturali. Questa è un’opportunità per il G20 di dimostrare la sua leadership globale nella transizione dall’emergenza alla ripresa, nella creazione di una ‘nuova normalità’, che sia giusta e che non lasci indietro nessuno“, ha concluso Rufini.