Prime ammissioni delle forze militari Usa sulle vittime civili della guerra segreta in Somalia

30 Aprile 2020

Tempo di lettura stimato: 4'

Nel primo rapporto trimestrale sulle vittime civili causati dalle proprie operazioni in Africa del Comando militare Usa in Africa (Africom) si ammette l’uccisione di due civili somali e il ferimento di altri tre durante un attacco aereo. In risposta a tale pubblicazione, Seif Magango, vice direttore regionale di Amnesty International per l’Africa orientale, ha dichiarato:

Questo primo rapporto periodico pubblico che riconosce il ruolo di Africom nelle uccisioni di civili è un positivo segno di trasparenza in oltre un decennio di operazioni militari mortali che finora sono rimaste nascoste. Adesso, deve esserci un’assunzione di responsabilità e una riparazione per le vittime e le loro famiglie, considerato che le famiglie non sono state ancora contattate né è stata offerta loro alcuna riparazione“.

È altresì necessaria un’analisi di un numero più ampio di incursioni rispetto a quelle esaminate nel rapporto, che non ha incluso decine di attacchi, concentrandosi solo sul periodo che inizia dal 1° febbraio 2019. Un anno fa, dopo un pionieristico rapporto di Amnesty International, Africom si è impegnato a esaminare tutte le proprie operazioni in Somalia al fine di valutare se vi fossero state dichiarazioni inesatte in merito alle vittime civili, ma i risultati non sono ancora stati resi pubblici“.

La possibilità data alle famiglie somale delle vittime di auto-segnalare le vittime civili attraverso il proprio sito web costituisce un passo in avanti da parte di Africom. Tuttavia, ciò non sarà d’aiuto per la grande maggioranza dei civili colpiti che vivono in aree remote dove gli smartphone sono vietati ed è scarso l’accesso a internet. Sarebbe opportuno contemplare anche metodi alternativi, come stabilire una procedura a Mogadiscio che consenta agli anziani dei clan o a rappresentanti eletti di riferire a nome dei civili i cui cari sono stati uccisi dagli attacchi aerei statunitensi“.

Ulteriori informazioni

Il rapporto di Africom esamina 91 attacchi aerei condotti in Somalia tra il 1° febbraio 2019 e il 31 marzo 2020. Dei 27 civili coinvolti di cui si ha notizia in quel periodo, stando a informazioni della stampa e ai rapporti di Ong indipendenti come Amnesty International e altre, il rapporto “chiude” 20 episodi e ne lascia sette aperti e in fase di riesame. Tra questi, due sono stati oggetto di un’analisi di Amnesty International pubblicata all’inizio di aprile.

Attraverso un’ampia raccolta di testimonianze e un’analisi tecnica delle immagini e dei video dei luoghi degli attacchi, delle immagini satellitari e dell’identificazione delle armi, Amnesty International ha svolto indagini su nove altri episodi dal 2017, periodo durante il quale gli attacchi aerei statunitensi hanno causato la morte di un numero complessivo di 21 civili e il ferimento di altri 11, in quelle che sono parse violazioni del diritto umanitario internazionale.

Africom al momento ha invece ammesso di aver ucciso complessivamente quattro civili e averne feriti tre, in due episodi.