Primo decesso per Covid-19 in un carcere italiano: nota di Amnesty International Italia

2 Aprile 2020

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A seguito della notizia del primo morto accertato di Covid-19 in un istituto di pena italiano, precisamente nel carcere della Dozza di Bologna, Amnesty International Italia è tornata a chiedere che sia dato seguito con la massima rapidità alle misure di decongestionamento delle prigioni italiane contenute nel decreto “Cura Italia” e che la loro applicazione superi le attuali criticità legate – come rilevato dallo stesso Consiglio superiore della magistratura – alla mancanza, in molti casi, di un domicilio per il detenuto, alla carenza di braccialetti elettronici e ai tempi di attivazione di questi ultimi.

Governi di ogni parte del mondo stanno adottando provvedimenti per contrastare la diffusione del Covid-19 nelle prigioni: luoghi in cui l’impossibilità di applicare il distanziamento sociale e le inadeguate condizioni igienico-sanitarie possono favorire il contagio. L’Italia ha già deciso di fare la sua parte ma deve farlo con la massima velocità e rinforzando le disposizioni già varate, con ulteriori misure di rapida applicazione che portino la popolazione detenuta al di sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile e che permettano di adottare tutte le precauzioni atte a evitare il contagio tra i detenuti e il personale dipendente“, ha dichiarato Amnesty International Italia.