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Il 3 aprile 2019, la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione per difendere i giudici polacchi dalle interferenze politiche.
La decisione di avviare una procedura d’infrazione per proteggere i giudici polacchi dai controlli politici è stata accolta positivamente da Amnesty International.
“Questa decisione traccia una linea netta e rende chiaro che l’uso di procedimenti disciplinari per interferire nell’indipendenza del potere giudiziario, equivalente a prendere di mira dei giudici solo perché fanno il loro lavoro, non può essere e non sarà tollerata“, ha dichiarato Massimo Moratti, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa.
“Il sistema di misure disciplinari adottato dalle autorità polacche autorizza indagini, procedimenti e persino sanzioni contro i giudici ed è stato utilizzato per punire giudici a causa del contenuto delle loro sentenze o per essersi rivolti alla Corte europea di giustizia“, ha spiegato Moratti.
“Non proteggere i giudici dalle interferenze politiche non solo compromette l’indipendenza del potere giudiziario ma pone a rischio i diritti umani e minaccia il funzionamento complessivo dell’Unione europea“, ha aggiunto Moratti.
“Le conseguenze di questo sistema sono risultate evidenti anche alla Commissione europea. Chiediamo agli stati membri di dare seguito a questa iniziativa e, nel corso del Consiglio affari generali della prossima settimana, di chiedere alla Polonia di porre fine alle vessazioni nei confronti dei giudici“, ha concluso Moratti.