Proposta di direttiva Ue su aziende e diritti umani apre una falla sugli strumenti di tortura

31 Marzo 2023

Photo by FABRICE COFFRINI/AFP via Getty Images

Tempo di lettura stimato: 2'

Una proposta di legislazione sulle imprese e il loro ruolo rispetto ai diritti umani rischia di legittimare l’uso di strumenti di tortura da parte di governi repressivi.

In base alla bozza di Direttiva sulla diligenza dovuta di sostenibilità, un’azienda con sede nell’Unione europea che vende proiettili di gomma a un governo che notoriamente li usa per sparare contro manifestanti pacifici sarebbe tenuta a valutare il rischio legato alla conservazione e al trasporto di quei prodotti ma non anche quello relativo al loro impiego.

La Direttiva potrebbe essere una novità assai importante nella legislazione dell’Unione europea e imporre alle grandi aziende di valutare l’impatto sui diritti umani e sull’ambiente dei loro prodotti e servizi e della fornitura degli uni e degli altri. Eppure, per come ora è scritta, mette al riparo alcuni grandi attori commerciali che contribuiscono alle violazioni dei diritti umani e quindi rappresenta un’occasione persa.

Gli standard del diritto internazionale sui diritti umani chiedono alle aziende di valutare rischi e impatti relativi ai diritti umani lungo tutta la catena di valore, dall’estrazione delle materie prime fino all’uso finale dei loro prodotti e servizi.

La Commissione affari legali del Parlamento europeo dovrebbe esprimere la sua posizione sulla Direttiva entro la fine di aprile e il voto del Parlamento dovrebbe arrivare nel mese successivo. Seguirebbero negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio per giungere a una direttiva finale.