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Amnesty International, Human Rights Watch e FairSquare hanno dichiarato che la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) non si è ancora ufficialmente impegnata a istituire un fondo per risarcire i lavoratori migranti che hanno subito danni e le famiglie di quelli morti mentre erano impegnati a costruire stadi e altre infrastrutture per i mondiali di calcio del 2022 in Qatar.
Delle 32 federazioni calcistiche delle nazionali qualificatesi per la fase finale del torneo, sette – quelle di Belgio, Francia, Galles, Germania, Inghilterra, Paesi Bassi e Stati Uniti – si sono dichiarate a favore dell’istituzione del fondo.
Lo stesso ha fatto la federazione calcistica della Norvegia, non qualificatasi, mentre l’Unione delle associazioni calcistiche europee (Uefa) ha sollecitato, tramite il suo Gruppo di lavoro sui diritti dei lavoratori in Qatar, la Fifa a rispondere positivamente entro la fine di ottobre.
La Fifa si è finora limitata a dichiarare, di fronte al Consiglio d’Europa, che i risarcimenti “sono certamente un tema che siamo interessati a seguire”.