Qatar 2022: la Fifa s’impegna a rivedere i rimedi esistenti per i lavoratori migranti che hanno subito violazioni dei diritti umani

16 Marzo 2023

© Getty/Amnesty International

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Nel corso del suo congresso annuale, in corso in Ruanda, la Fifa ha assunto l’impegno a valutare l’adeguatezza dei meccanismi di rimedio, attualmente vigenti, in favore dei lavoratori migranti che hanno subito violazioni dei diritti umani nella preparazione dei mondiali di calcio del 2022 in Qatar.

“La Fifa ha ammesso che questa verifica è necessaria. Ora è bene che non perda tempo ad accertare ciò che è più che abbondantemente chiaro: molte migliaia di lavoratori migranti non hanno potuto ottenere risarcimenti per le tremende violazioni dei diritti umani che hanno subito per rendere possibili i mondiali di calcio”, ha dichiarato Steve Cockburn, direttore del programma Giustizia economica e sociale di Amnesty International.

“Qualsiasi revisione la Fifa voglia intraprendere, dovrà assicurare che i lavoratori e le loro famiglie siano risarciti per ciò che hanno subito: tasse di reclutamento illegali, salari sottratti, vite perdute. Se così non succederà, la Fifa sarà venuta meno alle proprie responsabilità nei confronti di coloro che hanno patito le peggiori sofferenze mentre il governo del calcio faceva miliardi di introiti”, ha aggiunto Cockburn.

“Apprezziamo l’azione delle federazioni calcistiche che si sono schierate dalla parte dei diritti dei lavoratori e ricordiamo alla Fifa che ha degli impegni in materia di diritti umani. Da parte nostra, continueremo a sollecitarla fino a quanto non sarà ottenuta giustizia e i lavoratori migranti e le loro famiglie non avranno ricevuto i risarcimenti cui hanno diritto”, ha concluso Cockburn.