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Amnesty International ha definito ‘un oltraggioso tradimento della libertà di parola’ la condanna all’ergastolo inflitta il 29 novembre a Mohammed al-Ajami, un poeta del Qatar giudicato colpevole di ‘sovversione del sistema di governo’ e ‘offesa all’emiro’.
Al-Ajami (conosciuto anche come Mohammed Ibn al-Dheeb, era stato arrestato nel novembre 2011 a seguito della pubblicazione della ‘Poesia dei gelsomini’, che criticava i governi della regione del Golfo con, tra l’altro, i versi ‘Noi tutti siamo la Tunisia di fronte alla repressione delle élite’.
È deplorevole che il Qatar, che si vanta a livello internazionale di essere un paese che promuove la libertà d’espressione, si renda responsabile di quello che appare una clamorosa violazione di quel diritto’ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Nella copia della sentenza ottenuta da Amnesty International, non c’è alcun riferimento alle ragioni che hanno determinato una pena così dura, ma secondo l’organizzazione per i diritti umani essa è stata determinata dai contenuti della sua poesia.
‘Sulla base di tutte le informazioni disponibili, Mohamed al-Ajami è un prigioniero di coscienza, incarcerato solo a causa delle sue parole. Dev’essere rilasciato immediatamente e la sua condanna annullata’ – ha aggiunto Luther.
Attivisti per i diritti umani del Qatar e di altri paesi del Golfo, raggiunti da Amnesty International, hanno dichiarato che la sentenza rappresenta una minaccia generale e che il processo è stato ‘contro la primavera araba’, un ammonimento affinché questa non si propaghi.