Raccomandazioni di Amnesty International alla Presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione Europea

1 Luglio 2020

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Il primo luglio il governo tedesco ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.

La Presidenza tedesca arriva in un momento chiave nel mezzo della crisi COVID-19 e mentre l’UE si trova ad affrontare una serie di sfide nella sua politica interna ed esterna. Mentre gli Stati europei stanno gradualmente uscendo dall’isolamento, l’UE e i suoi Stati membri devono mettere i diritti umani al centro della ripresa post-COVID-19, garantendo che gli individui e i gruppi più a rischio e vulnerabili non vengano lasciati indietro.

Dato il sostegno di lunga data della Germania ai diritti umani, confidiamo che sappia cogliere l’opportunità offerta dalla Presidenza per influenzare la futura direzione dell’Ue sostenendo una politica dei diritti umani solida e coerente per tutta la Presidenza.

In particolare, abbiamo inviato in una lettera alla Cancelliera Merkel le nostre raccomandazioni:

  1. Garantire progressi effettivi nella protezione e nella promozione dello stato di diritto all’interno dell’UE, sia facendo avanzare i procedimenti in corso ai sensi dell’articolo 7 del TUE, sia sviluppando opportuni meccanismi che tengano debitamente conto dei diritti umani e delle competenze in materia di stato di diritto, anche da parte della società civile.
  2. Porre i diritti umani al centro delle relazioni strategiche dell’UE con la Cina, la Russia e l’Unione Africana e rafforzare il sostegno dell’UE e degli Stati membri ai difensori dei diritti umani (HRDs) mediante l’adozione delle conclusioni annuali del Consiglio Affari Esteri sui difensori dei diritti umani. Allo stesso modo, guidare gli sforzi per sviluppare strategie innovative e specifiche per Paese in materia di diritti umani e rafforzare la comunicazione dell’UE sui diritti umani e sugli HRD come attori chiave nella salvaguardia della protezione internazionale dei diritti umani.
  3. Guidare le politiche in materia di asilo e migrazione incentrate sulla solidarietà e sui diritti umani, orientando le misure di attuazione del nuovo patto UE in materia di asilo e migrazione verso la garanzia di un accesso effettivo all’asilo nei Paesi dell’UE, assicurando la responsabilità per le violazioni dei diritti umani alle frontiere dell’UE e stabilendo meccanismi di solidarietà e di sbarco pienamente funzionanti. I diritti dei migranti e dei richiedenti asilo dovrebbero essere al centro dei negoziati e dell’attuazione di qualsiasi accordo di cooperazione in materia di migrazione con i Paesi terzi.
  4. Sostenere l’adozione della legislazione dell’UE in materia di due diligence sui diritti umani, per richiedere alle imprese di rispettare i diritti umani e di prevenire i danni ambientali attraverso le loro catene di valore e le loro relazioni commerciali.
  5. Promuovere un approccio ai diritti umani nell’ambito dell’agenda della digitalizzazione, anche sostenendo una moratoria sull’uso della tecnologia di riconoscimento facciale a fini di identificazione, e proibire lo sviluppo, la vendita e l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) con un rischio elevato e inaccettabile per i diritti umani, come le armi letali autonome.

Insieme alla lettera abbiamo inviato alla Presidenza tedesca un documento che fornisce ulteriori analisi e raccomandazioni.