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Ucraina

Capo di stato: Volodymyr Zelensky

Capo di governo: Denys Shmyhal

L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia a febbraio è stata una violazione della Carta delle Nazioni Unite e un atto di aggressione, un crimine ai sensi del diritto internazionale. Le forze russe hanno condotto attacchi indiscriminati che hanno provocato migliaia di vittime civili, tra prove crescenti di altri crimini, tra cui tortura, violenza sessuale e uccisioni illegali. Gli attacchi alle infrastrutture civili hanno portato anche a violazioni dei diritti all’alloggio, alla salute e all’istruzione. Una nuova legge sugli organi d’informazione ha concesso poteri eccessivi all’autorità di regolamentazione dei media. La nuova legge promessa sulle unioni civili sembrava includere le relazioni tra persone omosessuali. La guerra ha esacerbato le diseguaglianze esistenti per le donne, con un aumento delle segnalazioni di violenza di genere. È proseguita la repressione del dissenso e dei difensori dei diritti umani nella Crimea occupata dai russi.

 

CONTESTO

Il 24 febbraio, la Russia ha lanciato un’invasione militare su vasta scala dell’Ucraina, anche dalla vicina Bielorussia. Le forze russe hanno raggiunto la periferia della capitale Kiev e hanno conquistato territori nell’est e nel sud del paese, prima di essere respinte dopo feroci combattimenti. A fine anno, le forze russe si erano ritirate da gran parte dei territori appena conquistati, ma mantenevano il controllo su un consistente territorio nell’est, nel sud-est e nel sud dell’Ucraina, compresa la Crimea.

La guerra ha avuto un impatto immenso sulla popolazione civile ucraina. Le Nazioni Unite hanno registrato quasi 18.000 vittime civili nel 2022, tra cui almeno 6.884 morti, per lo più a causa dell’uso di armi esplosive con effetti di vasta portata. È probabile che le cifre reali siano significativamente più alte.

Quasi otto milioni di ucraini, per lo più donne, bambini e anziani, hanno lasciato il paese, formando la più grande popolazione di rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Si stima che quasi sette milioni di persone siano state sfollate all’interno del paese.

A settembre, la Russia ha annunciato l’annessione illegale di quattro regioni dell’Ucraina parzialmente occupate.

La vita pubblica, politica e civile dell’Ucraina è stata dominata dalla guerra. Il 24 febbraio è stata dichiarata la legge marziale, ancora in vigore a fine anno. Le autorità ucraine hanno adottato diverse misure per ridurre l’influenza mediatica, culturale e politica della Russia all’interno del paese, anche attraverso il blocco di varie risorse online russe. Almeno 11 partiti politici sono stati messi al bando per presunte attività sediziose e legami con le autorità russe.

A maggio, una delle due principali chiese ortodosse, la Chiesa ortodossa ucraina che, a differenza della Chiesa ortodossa dell’Ucraina, aveva mantenuto una formale subordinazione al patriarcato di Mosca, ha modificato i suoi documenti statutari per rimuovere tutte le rispettive clausole di subordinazione, sebbene il suo rapporto con Mosca sia rimasto ambiguo. Ciò nonostante, a dicembre, le autorità si sono messe all’opera per vietare le sue attività in Ucraina e hanno aperto un’indagine sulle sue presunte attività sovversive, compiendo irruzioni in chiese e monasteri in tutto il paese.

La Banca mondiale ha previsto che l’economia ucraina si sarebbe contratta circa del 45 per cento e ha denunciato la decuplicazione del tasso di povertà del paese, mentre quasi mezzo milione di minori sono stati spinti nell’indigenza. A dicembre, una funzionaria della Banca mondiale ha citato le ultime stime del costo della ricostruzione in 500-600 miliardi di euro. A fine anno, il tasso di disoccupazione aveva superato il 30 per cento.

 

VIOLAZIONI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO

L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una vasta crisi dei diritti umani e del diritto umanitario, oltre che legata allo sfollamento. Le forze russe hanno condotto attacchi indiscriminati utilizzando armi con effetti su vasta area che hanno provocato migliaia di vittime civili. Il 30 settembre, un attacco missilistico russo su un convoglio umanitario a Zaporizhzhia ha ucciso almeno 25 civili1. Le forze russe hanno anche occupato vaste aree di territorio e negato ai civili l’accesso agli aiuti umanitari. Quando l’Ucraina ha ripreso il controllo di alcuni territori, sono emerse prove crescenti di privazione illegale della libertà, torture, violenze sessuali, uccisioni illegali e altri crimini commessi dalle forze russe.

Nei territori che hanno occupato, le autorità russe hanno disabilitato o interrotto i canali di comunicazione ucraini, anche sostituendo le reti mobili con le proprie, e hanno perseguitato i residenti locali che riferivano di attacchi nei territori occupati, anche attraverso rapimenti, detenzione illegale e tortura. Sono pervenute segnalazioni di esecuzioni extragiudiziali di civili. A Bucha, ad esempio, Amnesty International ha indagato su cinque presunte esecuzioni extragiudiziali effettuate a marzo durante l’occupazione russa2.

A causa delle restrizioni alle comunicazioni e della mancanza di accesso di media e osservatori indipendenti nei territori occupati dalla Russia, è stato difficile verificare le notizie di attacchi militari attribuiti alle forze ucraine, compresi quelli che hanno provocato vittime e danni alle infrastrutture civili3. Funzionari russi e media controllati dallo stato hanno regolarmente denunciato attacchi ucraini illegali, alcuni dei quali si sono rivelati falsi. Le autorità russe hanno accusato le forze ucraine della distruzione del teatro di Mariupol, avvenuta il 16 marzo, nonostante prove convincenti che questo edificio, che ospitava centinaia di civili, fosse stato deliberatamente preso di mira dall’aviazione russa4.

Prigionieri di guerra

I prigionieri di guerra sono stati sottoposti a maltrattamenti e possibili esecuzioni extragiudiziali. Le forze russe e i loro alleati hanno per lo più negato l’accesso umanitario ai prigionieri che detenevano. Ad agosto, le Nazioni Unite hanno annunciato una missione conoscitiva sull’attacco avvenuto a luglio a Olenivka, che ha ucciso decine di prigionieri di guerra ucraini detenuti dalle forze alleate con Mosca, ma la missione non ha potuto insediarsi sul sito. L’Ucraina ha negato di aver effettuato l’attacco e ha dichiarato che si trattava dell’uccisione deliberata di prigionieri da parte di chi li aveva catturati.

Foto e video circolati sui social media hanno mostrato torture e altri maltrattamenti di prigionieri e possibili esecuzioni extragiudiziali, che costituirebbero un crimine di guerra. A luglio sono stati diffusi video che mostravano un soldato russo che castrava un prigioniero ucraino prima di ucciderlo. Secondo quanto riferito, i servizi di sicurezza russi hanno interrogato il sospetto perpetratore e hanno respinto il video come falso, sebbene sia stato verificato in modo indipendente da investigatori open source5.

L’Ucraina è stata chiamata a indagare sugli abusi e sull’uccisione di prigionieri. A novembre, sui social media sono stati pubblicati video e foto di una possibile esecuzione extragiudiziale, in cui almeno 10 soldati russi arresi apparivano in un video vivi e tenuti a faccia a terra, mentre un successivo video aereo li mostrava morti. L’Ucraina ha aperto un’indagine, ma a fine non aveva comunicato i risultati.

Processi iniqui

In violazione del diritto internazionale umanitario, a giugno, un “tribunale” separatista a Donetsk, occupata dai russi, ha “ritenuto colpevoli” tre membri delle forze regolari ucraine (un marocchino e due britannici) di essere mercenari stranieri e di aver preso parte alle ostilità e li ha “condannati” a morte6. A luglio, le autorità russe hanno affermato di aver già accusato 92 prigionieri di guerra ucraini di “crimini contro la pace e l’umanità” e di aver pianificato di processarli presso un “tribunale internazionale” nella Mariupol occupata, privando così i prigionieri di guerra del loro diritto a un giusto processo7.

Trasferimenti forzati

A Mariupol e altrove, le autorità russe hanno trasferito e deportato con la forza civili dalle aree occupate dell’Ucraina, in quelli che sono stati considerati crimini di guerra e probabili crimini contro l’umanità8. Ciò è stato accompagnato da un processo di screening, noto come “filtraggio”, nel quale alcuni civili sono stati sottoposti a torture e altri maltrattamenti, tra cui percosse, elettroshock e minaccia di esecuzione. Ad altri sono stati negati cibo e acqua e sono stati tenuti in condizioni pericolose e sovraffollate. In alcuni casi, minori sono stati separati dai loro genitori. Dopo essere stati forzatamente trasferiti o deportati, le persone anziane, quelle con disabilità e i minori non accompagnati, separati dai genitori od orfani, spesso non avevano i mezzi economici, il sostegno necessario o il diritto legale di lasciare la Russia o le aree occupate dai russi.

Diritto a verità, giustizia e riparazione

Il 2 marzo, il procuratore dell’Icc ha annunciato un’indagine sulla situazione in Ucraina, che non aveva ancora ratificato lo Statuto di Roma, dopo aver ricevuto deferimenti da 39 stati parte dell’Icc. A fine anno le indagini erano in corso. Il 4 marzo, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha votato per istituire una commissione d’inchiesta internazionale indipendente.

Il 17 novembre, un tribunale olandese ha condannato in contumacia due cittadini russi e uno ucraino affiliati alla cosiddetta “Repubblica popolare di Donetsk”, per l’omicidio di tutti i 298 passeggeri ed equipaggio del volo MH17 della Malaysian Airlines, abbattuto sopra l’Ucraina orientale nel luglio 2014.

 

DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI

La guerra di aggressione della Russia ha imposto smisurate e deliberate avversità al popolo ucraino, provocando un drammatico deterioramento degli standard di vita, alloggio, salute e istruzione.

Nella seconda metà dell’anno, la Russia ha aumentato gli attacchi contro le infrastrutture civili essenziali, compresi centrali elettriche e impianti idrici, accrescendo in modo significativo e intenzionale le difficoltà economiche. Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi, gli attacchi di missili e droni hanno gravemente danneggiato almeno il 40 per cento delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, causando continui e massicci blackout, che hanno privato regolarmente e contemporaneamente diversi milioni di ucraini dell’elettricità, hanno interrotto servizi fondamentali, tra cui l’assistenza sanitaria e l’istruzione, e hanno avuto un impatto sul riscaldamento e sulla fornitura di acqua, mentre le temperature erano gelide. In alcuni casi, l’80 per cento dei residenti di Kiev erano privati dell’acqua corrente.

Secondo la Kiyv School of Economics, a fine ottobre oltre 126.700 case singole e 16.800 caseggiati in tutto il paese erano stati distrutti o gravemente danneggiati. Secondo i dati forniti a dicembre dal ministero della Salute ucraino, 1.100 strutture sanitarie erano state danneggiate e 144 distrutte.

 

DIRITTI DEI LAVORATORI

A luglio sono state approvate due leggi che hanno indebolito i diritti dei lavoratori e che si stima riguardino circa il 70 per cento della forza lavoro ucraina. Le autorità ucraine le hanno presentate come misure necessarie in tempo di guerra. Varie disposizioni simili erano state proposte nel 2020-2021, ma ritirate di fronte all’opposizione sindacale e alle critiche dell’Ilo. La prima legge ha legalizzato i contratti a zero ore fino al 10 per cento dei dipendenti di un’azienda, soggetti a un minimo garantito di 32 ore pagate al mese. La seconda ha esentato le aziende fino a 250 lavoratori da varie tutele stabilite nel codice del lavoro, compresi gli accordi sui contratti collettivi precedentemente negoziati dai sindacati. Molte disposizioni sarebbero rimaste in vigore finché nel paese fosse stata in vigore la legge marziale.

 

DIRITTI DELLE PERSONE ANZIANE

Le persone anziane sono state colpite in modo sproporzionato da decessi e ferite dovuti alla guerra; le persone oltre i 60 anni rappresentavano il 34 per cento dei decessi tra i civili di cui si conosceva l’età. Le persone anziane, in particolare quelle con disabilità o problemi di salute, spesso non sono state in grado di accedere a strutture di accoglienza private o comunitarie o di evacuare dalle aree colpite dal conflitto. Nelle zone occupate, dove le forze russe hanno impedito il trasporto di aiuti umanitari, gli anziani non hanno avuto accesso a farmaci o altri servizi sanitari. Hanno anche avuto difficoltà ad accedere a un alloggio in caso di trasferimento, poiché i rifugi temporanei erano in gran parte fisicamente inaccessibili, mentre le bassissime pensioni percepite, al limite della povertà, li hanno esclusi dal mercato immobiliare privato. Dopo febbraio, almeno 4.000 persone anziane sono state collocate in istituti statali sovraccarichi come le case di riposo, in condizioni scadenti, mentre altre hanno continuato a vivere in case danneggiate senza elettricità, riscaldamento o acqua9.

 

LIBERTÀ D’ESPRESSIONE

A marzo, i canali televisivi nazionali con notizie importanti e contenuti analitici sono stati accorpati, con decreto presidenziale, nella piattaforma United News che trasmetteva contenuti giornalistici comuni 24 ore su 24. Inizialmente obbligatorio, questo assetto è stato allentato nel corso dell’anno.

Il 13 dicembre è stata adottata una legge sui media che ha assegnato poteri eccessivi all’autorità ufficiale di regolamentazione, il consiglio nazionale delle trasmissioni televisive e radiofoniche, per ammonire, multare, revocare la licenza e sospendere qualsiasi organo d’informazione e bloccare temporaneamente in via extragiudiziale l’accesso a risorse online.

 

DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE

Le pressioni della guerra hanno spinto a una maggiore solidarietà con alcuni gruppi precedentemente emarginati. In netto contrasto con il 2014, quando iniziarono i combattimenti nell’Ucraina orientale e la presenza di persone Lgbti nelle forze ucraine fu scoraggiata, volontari e coscritti apertamente gay, lesbiche e transgender hanno riferito di essere accolti e rispettati all’interno dei ranghi.

A luglio, una petizione che chiedeva la legalizzazione del matrimonio omosessuale ha ottenuto oltre 25.000 firme, rendendo necessaria una risposta presidenziale. Ad agosto, il presidente Zelensky ha dichiarato di appoggiare la richiesta, ma ha evidenziato che era necessaria una modifica costituzionale impossibile da attuare durante la legge marziale. Invece, ha promesso una nuova legge sulla registrazione delle unioni civili, sottintendendo che si estenderà alle coppie omosessuali.

Le persone transgender con documenti d’identità recanti indicazioni di genere errate hanno riferito di essere state fermate e talvolta molestate mentre cercavano di lasciare il paese, a causa del divieto stabilito dalla legge marziale per gli uomini di età compresa tra 18 e 60 anni di lasciare il paese.

 

DIRITTI DELLE DONNE

Sebbene le donne abbiano sempre più spesso assunto ruoli precedentemente dominati dagli uomini, in particolare all’interno delle forze armate, sono rimaste sottorappresentate nelle strutture politiche e decisionali.

Alcune diseguaglianze esistenti si sono aggravate. Secondo UN Women, nelle aree colpite dal conflitto più di un terzo delle famiglie con capofamiglia donna ha lottato per assicurarsi cibo sufficiente.

Il conflitto ha avuto anche un impatto significativo sulla salute materna. Gli attacchi russi alle strutture sanitarie e alle reti elettriche e la carenza di personale qualificato hanno ridotto notevolmente i servizi disponibili e i casi di bambini nati prematuramente sono notevolmente aumentati.

Molti di coloro che lavoravano con le vittime di violenza domestica hanno segnalato un aumento della violenza di genere e una riduzione dei servizi disponibili.

Sono stati segnalati crimini di guerra di stupro e violenza sessuale nelle aree occupate dai russi. Tuttavia, documentarli è stato difficile per le autorità e per le Ong, per molteplici ragioni, tra cui la sfiducia delle vittime e lo stigma sociale associato.

A luglio, l’Ucraina ha ratificato la Convenzione di Istanbul e ne è diventata membro a pieno titolo il 1° novembre.

 

DEGRADO AMBIENTALE

La guerra ha avuto un impatto devastante sull’ambiente per l’utilizzo di enormi quantità di combustibili fossili, la distruzione degli habitat, gli incendi boschivi e l’inquinamento di aria, acqua e suolo dell’Ucraina con sostanze tossiche.

La condotta delle ostilità da parte della Russia ha fatto emergere il rischio di un incidente nucleare. Dopo aver preso il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il 4 marzo, truppe e materiali militari russi sono stati posizionati all’interno del sito. Esplosioni di mortai o altre armi sono state ripetutamente segnalate nelle immediate vicinanze ed entrambe le parti si sono incolpate a vicenda; inoltre sono state danneggiate alcune infrastrutture. A settembre sono stati spenti tutti i sei reattori. A fine anno erano in corso negoziati per l’istituzione di una zona smilitarizzata intorno alla centrale, guidati dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

A novembre, gli attacchi russi alla rete elettrica più ampia dell’Ucraina hanno indotto all’arresto di emergenza di tutti i reattori nucleari ucraini. I pericoli insiti nello spegnimento e nel riavvio ripetuti dei reattori nucleari hanno spinto l’Aiea a descrivere la situazione come “precaria, ardua e potenzialmente pericolosa”.

 

CRIMEA

A differenza di altri territori occupati dalla Russia, la Crimea, che era stata annessa illegalmente nel 2014, è stata meno colpita immediatamente dalla guerra, anche se ha subìto occasionali attacchi ucraini contro obiettivi che andavano dalle navi agli aeroporti, oltre a un’esplosione che ha danneggiato parzialmente il ponte che collega la penisola con la Russia.

Libertà d’espressione, associazione e riunione

Le autorità de facto hanno continuato a reprimere i diritti alla libertà d’espressione, di riunione pacifica e di associazione, mentre esponenti e attivisti di spicco della comunità tatara di Crimea, persone con opinioni filoucraine e membri di gruppi religiosi minoritari hanno dovuto far fronte a continue rappresaglie. L’espressione della cultura e della musica ucraine è stata a tutti gli effetti criminalizzata e diverse persone sono state incarcerate o multate per aver suonato canzoni ucraine durante ricevimenti privati.

Avvocati locali che rappresentavano le vittime di procedimenti giudiziari politicamente motivati sono stati oggetto di perquisizioni illegali, arresti arbitrari, pesanti multe e detenzione amministrativa. Il 15 luglio, gli avvocati Lilya Gemedzhi, Rustem Kyamilev e Nazim Sheikhmambetov sono stati radiati dall’albo in evidente ritorsione per aver difeso attivisti tatari di Crimea10.

A settembre, il prigioniero di coscienza Nariman Dzhelyal, il più importante ex componente rimasto del mejlis (corpo rappresentativo) del popolo tartaro di Crimea, arbitrariamente messo al bando, è stato giudicato colpevole di sabotaggio e condannato a 17 anni di reclusione. Anche i suoi coimputati hanno ricevuto lunghe pene detentive.

 


Note:
1 Ukraine: Missile attack on humanitarian convoy in Zaporizhzhia further proof of Russia’s “utter disregard for civilian lives”, 30 settembre.
2 Ukraine: “He’s not coming back”. War Crimes in Northwest Areas of Kyiv Oblast, 6 maggio.
3 Ukraine: Russia’s military activities at nuclear plant risk safety in region, 6 settembre.
4 Ukraine: “Children”: The Attack on the Donetsk Regional Academic Drama Theatre in Mariupol, 30 giugno.
5 L’investigazione open source indica una tecnologia che si riferisce a fonti di informazione disponibili a tutti. A differenza di quanto accade con fonti private e segrete, le informazioni utilizzate dai servizi di investigazione (intelligence) provengono da fonti pubbliche e aperte e sono, quindi, di pubblico dominio. [N.d.T.]
6 Ukraine/Russia: “Death sentences” against three foreign members of Ukrainian forces by separatists’ “courts” a blatant violation of international law, 9 giugno.
7 Russia: Charging 92 members of Ukraine’s military with “crimes against humanity” brazenly undermines fair trial rights, 25 luglio.
8 Ukraine: “Like a Prison Convoy”: Russia’s Unlawful Transfer of Civilians in Ukraine and Abuses During “Filtration”, 10 novembre.
9 Ukraine: “I used to have a home”: Older People’s Experience of War, Displacement, and Access to Housing in Ukraine, 6 dicembre.
10 Russia: Crimean human rights lawyers disbarred: Lilya Gemedzhi, Rustem Kyamilev and Nazim Sheikhmambetov, 22 agosto.

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