Tempo di lettura stimato: 2'
Gentile Direttore,
su “Il Giornale” del 13 novembre Francesco Giubilei dà conto, virgolettandole, di affermazioni aberranti rese da Matteo Salvini al Congresso nazionale delle Federazioni delle Associazioni Italia-Israele, in cui si insinuano inesistenti collegamenti tra i finanziamenti ricevuti da Amnesty International e i fondi tenuti all’estero da Hamas.
Giubilei descrive, traendoli da fonti pubbliche e trasparenti, quali sono le pagine del sito della nostra organizzazione, i “contributi ricevuti dalla pubblica amministrazione” dal 2018 al 2022, secondo i termini della legge 124/2017: un elenco corretto anche se incompleto ma che non racconta ai lettori a cosa sono destinati quei fondi, citando solo i nomi dei progetti e i soggetti, prestigiosi, erogatori. Si tratta di attività di educazione ai diritti umani, unica eccezione alla regola di Amnesty International di non ricevere fondi pubblici, tant’è che il 94 per cento dei nostri finanziamenti arriva da donatori singoli.
Quale sarebbe il collegamento tra questi finanziamenti e i finanziamenti destinati ad Hamas, Giubilei non lo dice (e ovviamente, non lo dice né può dirlo neanche Salvini).
Quanto all’allusione contenuta alla fine dell’articolo di Giubilei, preciso che poiché tutti i bilanci, nazionali e internazionali, di Amnesty International sono pubblici, non è affatto “necessario fare maggiore luce sui finanziamenti ricevuti dall’estero o da contribuenti non pubblici poiché potrebbero rivelare sorprese o commistioni quantomeno inusuali”.
Indaghi e spulci pure Giubilei, non troverà né sorprese né commistioni.
Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia