@ Melina Mara/The Washington Post
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Dopo le scuse del governo ceco in carica nel 2009, oggi il Senato della Repubblica Ceca ha finalmente approvato il provvedimento che stabilisce risarcimenti in favore delle migliaia di rom sterilizzate illegalmente dal 1966 (quando il paese era ancora la Cecoslovacchia) fino al 2021.
Le testimoni, che hanno preso parte alla lunga campagna per ottenere i risarcimenti, hanno denunciato di essere state costrette a firmare moduli di consenso mentre erano prossime al parto o si stavano riprendendo da un parto cesareo senza che qualcuno spiegasse loro di cosa si trattava o dietro la minaccia di vedersi ritirare i sussidi statali o di vedersi sottrarre i figli.
Il diritto internazionale ha sempre parlato chiaro: per le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa le sterilizzazioni illegali costituiscono un trattamento invasivo e permanente e quando sono eseguite senza uno scopo terapeutico e senza il consenso sono una forma di tortura.
Le sopravvissute alle sterilizzazioni illegali avranno diritto a un risarcimento di 300.000 corone (equivalenti a circa 12.000 euro): basterà fare domanda al ministero della Salute entro tre anni dall’entrata in vigore della legge, indicando il nome dell’ospedale dove avvenne la sterilizzazione.
Certo, la cifra è del tutto modesta. Ma Elena Gorolova, vittima di sterilizzazione forzata e protagonista della campagna per i risarcimenti, afferma che “dopo anni e anni di lotta, sono soddisfatta. Le scuse del 2009 non bastavano. Ora il nostro gruppo di volontarie aiuterà le sopravvissute a presentare la domanda e a trovare la documentazione a sostegno”.