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Amnesty International ha chiesto protezione per la popolazione civile della Repubblica Centrafricana, compresi gli esponenti del governo dell’ex presidente Bozizé ancora presenti nel paese.
Il 24 marzo Seleka, una coalizione di cinque gruppi ribelli, ha assaltato il palazzo presidenziale, sostenendo che Bozizé non aveva onorato un accordo di pace, sottoscritto a gennaio, che prevedeva la condivisione del potere. Da allora Bozizé è fuggito dal paese.
L’ultima fase della ribellione è cominciata il 21 marzo e si è inasprita durante il fine settimana, quando 13 soldati sudafricani sono stati uccisi mentre cercavano di proteggere la capitale.
Dopo aver ricevuto resoconti di saccheggi effettuati da bande armate, Amnesty International ha chiesto alla coalizione Seleka di assicurare la protezione e il rispetto dei diritti umani nel paese.
‘Siamo estremamente preoccupati dall’attuale instabilità della Repubblica Centrafricana’ – ha affermato Paule Rigaud, vicedirettrice del programma Africa di Amnesty International. ‘Temiamo che siano in corso violazioni dei diritti umani a Bangui. La dirigenza di Seleka deve chiarire ai suoi gruppi che le violazioni dei diritti umani non saranno tollerate e chi le commetterà sarà condotto davanti alla giustizia’.
In passato diversi gruppi armati, che fanno attualmente parte della coalizione Seleka, sono stati responsabili di uccisioni, rapimenti, torture, stupri di civili e saccheggi, come già denunciato da Amnesty International in un precedente rapporto intitolato ‘Repubblica centrafricana: occorre agire con urgenza per porre fine a decenni di abusi’.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 26 marzo 2013
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